Dal 2016 il ministero dell’Istruzione assegna ai docenti una specie di bonus da 500 euro: la cosiddetta Carta del docente.
Con la Carta del docente si può acquistare qualsiasi prodotto o servizio che contribuisca all’aggiornamento del docente.
Quindi, non solo libri o riviste cartacee o elettroniche ma anche hardware e software. Secondo la normativa (legge numero 107 del 13 luglio 2016 “Buona Scuola”) la carta è destinata ai docenti di ruolo a tempo indeterminato, pieno o parziale. Però, negli anni varie sentenze hanno chiarito che la Carta spetta anche hai docenti precari con contratto annuale.
Carta del docente anche ai precari: la sentenza non lascia dubbi
I legali dell’Associazione nazionale insegnanti e formatori (ANIEF) hanno presentato un ricorso a nome di una docente precaria (con contratto annuale) per ottenere la Carta docente. Infatti, durante la pandemia la loro assistita ha effettuato corsi di aggiornamento a proprie spese. Il Tribunale di Pordenone, in qualità di giudice del lavoro, ha accolto il ricorso: l’insegnante ha diritto alla Carta del docente. Si tratta di agevolazione economica di “500 euro annui tramite la Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del personale docente”.
In sintesi, il giudice di Pordenone condanna il ministero dell’Istruzione a erogare alla docente precaria l’importo di 2.500 euro. Questo dovrà essere versato sulla Carta elettronica come contributo per la formazione per gli anni scolastici dal 2017 al 2022.
Inoltre, il giudice condanna anche l’Amministrazione scolastica a pagare ai legali della docente complessivamente 600 euro. A questo importo dovranno aggiungersi le spese accessorie di legge.
Per il presidente dell’ANIEF, Marcello Pacifico, è una vittoria che si affianca a tante altre. La sentenza dà «seguito al parere espresso dal Consiglio di Stato e dalla Corte di Giustizia europea». Tra l’altro dichiara illegittima la discriminazione dei precari sulla Carta docente (ordinanza del 18 maggio scorso 2022).
Infine, Pacifico ricorda che gli insegnanti che hanno svolto supplenze annuali dal 2016 a oggi possono presentare ricorso al giudice del lavoro per recuperare la Carta. L’importo da recuperare non potrà però essere maggiore di 3.500 euro netti.
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