L’ISEE corrente permette l’accesso a più Bonus e agevolazioni. Vediamo come funziona, quanto dura e la documentazione da presentare.
Quando la situazione reddituale in famiglia cambia è bene chiedere l’ISEE corrente. Scopriamo perché.
L’ISEE corrente si differenzia rispetto all‘Indicatore della Situazione Economica Equivalente ordinario perché segnala la situazione economica delle famiglie più recente rispetto a quella di due anni prima. Il diverso indicatore non può essere richiesto in ogni circostanza. Sarà necessario che si verifichino alcune condizioni come una variazione peggiorativa del
- lavoro dipendente o autonomo (oppure con riferimento alla NASPI o a trattamenti indennitari),
- reddito familiare se superiore al 25%,
- patrimonio mobiliare o immobiliare se superiore al 20% rispetto l’ISEE ordinario (ISEE corrente potenziato).
Una volta accertate perdite reddituali e/o patrimoniali si potranno inserire nel nuovo calcolo in modo tale da ottenere un valore inferiore rispetto a quello precedente. Lo scopo è poter avere accesso ad un maggior numero di prestazioni essendo l’ISEE più basso.
ISEE corrente, le tempistiche da conoscere
Nel momento in cui un contribuente dovesse perdere il lavoro, potrebbe richiedere e presentare l’Indicatore corrente dal 1° aprile dell’anno in corso. Come nel documento ordinario, il primo passo sarà la compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica che ha valenza sei mesi.
Qualora alla base della richiesta dovesse esserci una variazione peggiorativa patrimoniale, le nuove domande di calcolo dovrebbero comunque partire dal 1° aprile ma il documento avrà valenza fino al 31 dicembre dell’anno in corso. Stesse date in caso di perdite reddituali e contemporaneamente patrimoniali.
I dettagli dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente corrente
Trascorsa la scadenza dei sei mesi prima indicata occorrerà procedere con il rinnovo dell’ISEE corrente. Poi, si dovrà continuare con il rinnovo ogni qualvolta intervenga una variazione delle indicazioni fornite dal contribuente.
Per quanto riguarda la documentazione, il cittadino dovrà presentare
- l’Indicatore ordinario relativo alla situazione economica di due anni prima,
- la certificazione attestante la variazione della condizione lavorativa (per esempio la lettera di licenziamento),
- la retribuzione dei dodici mesi precedenti, includi Bonus e assegni familiari,
- i documenti relativi al patrimonio al 31 dicembre dell’anno precedente alla richiesta dell’ISEE corrente,
- saldo e giacenza media al 31 dicembre dell’anno precedente in caso di perdita sui conti correnti.
Come aggiornare il documento
Per non rischiare di commettere errori è consigliabile rivolgersi al proprio commercialista oppure al CAF o ad un patronato. Volendo agire in autonomia, invece, si dovrebbe accedere al portale dell’INPS tramite credenziali digitali – SPID, Carta di Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi – ed entrare nella sezione di riferimento.