Il Bonus carburante inciderà positivamente sulla pensione essendo esente, nel 2023, solo dalle tasse ma non dai contributi.
La contribuzione continuerà ad essere versata per la quota a carico del dipendente e dell’azienda. Nessuna modifica al sistema a causa del Bonus carburante.
La quota di contributi versati a carico del dipendente corrisponde generalmente al 9,19% mentre quella a carico dell’azienda è pari in media al 30%. Nulla cambierà nonostante la proroga del Bonus carburante. Nel 2023, infatti, la misura risulta esente solamente dalle tasse e non dalla contribuzione. A stabilirlo la Legge numero 23/2023, articolo 1 (di conversione del DL 5/2023) pubblicata nella Gazzetta Ufficiale numero 63/2023.
Tale Legge propone nuovamente il Bonus carburante, un incentivo erogato sotto forma di buoni benzina o altri titoli di acquisto del carburante. I datori di lavoro possono concederlo ai dipendenti (è un’opportunità, non un obbligo) dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023. La novità per l’anno in corso è che l’esenzione non rileva ai fini contributivi. Significa che l’agevolazione scende a 182 euro per i dipendenti – con diciotto euro di trattenute contributive – e sale a 260 euro per l’azienda – con sessanta euro di contributi. Qual è la conseguenza per i lavoratori? La pensione sarà più alta.
Bonus carburante, come funziona l’incentivo
I datori di lavoro privati (sono escluse le Pubbliche Amministrazioni ad eccezione degli enti pubblici economici) possono concedere ai dipendenti il Bonus carburante. Sono inclusi anche i lavoratori autonomi e i professionisti che non svolgono attività commerciale.
L’Agenzia delle Entrate, dunque, utilizza come discriminante per individuare i beneficiari dell’agevolazione la tipologia di reddito – da lavoro dipendente. Una volta identificati i beneficiari non ci sono molte altre direttive da seguire.
I buoni possono essere erogati dall’azienda senza necessità di accordi, a tutti i dipendenti oppure solo ad una parte di essi. L’importante è che non sostituiscano i premi di risultato. L’utilizzo è semplice. Consentiranno di risparmiare sull’acquisto di benzina, gasolio, metano, GPL e sulla ricarica dei veicoli elettrici.
Importo ed esenzione
Prima della conversione, il Decreto numero 5 del 2023 stabiliva che il valore del Bonus se inferiore a 200 euro non concorreva alla formazione del reddito del lavoratore. Diventando Legge 23 del 2023, la normativa è cambiata.
Nello specifico ha aggiunto che l’esclusione dal conteggio di formazione del reddito del lavoratore non rileva ai fini contributivi. Significa che l’esenzione dei buoni di acquisto del carburante dal valore inferiore ai 200 euro deve considerarsi aggiuntiva rispetto ai fringe benefit (entro i 258,23 euro).
Ad essere modificata la tipologia di esenzione. Nel 2023 si parla di esenzione sia fiscale che contributiva restando entro i 258,23 euro con tale plafond raggiungibile con i buoni carburanti nonché con altri beni e servizi. Superando i 258,23 euro, invece, l’esenzione sarà solamente fiscale e sarà valida unicamente per i buoni carburante fino a 200 euro.
Esempio pratico
Nel 2023 – secondo la nuova normativa – si ritiene necessario escludere dalla concorrenza alla formazione del reddito di lavoro dipendente, l’incentivo erogato dal datore di lavoro per il Bonus carburante entro i limiti massimi di 200 euro. L’esclusione si applica nel momento in cui si andrà a determinare la retribuzione imponibile ai fini previdenziali.
Come trovare il Bonus carburante nel CU 2023
Approfondite le novità per l’anno in corso, soffermiamoci ora su un’informazione che sarà utile per i contribuenti che hanno già usufruito del Bonus carburante nel 2022. I sostituti di imposta hanno già provveduto ad inviare all’AdE la Certificazione Unica 2023 (il termine ultimo era fissato al 16 marzo).
All’interno della sezione “Detrazioni e Crediti”, nel riquadro “Altri Dati” è presente il punto 475. È destinato all‘importo del Bonus carburante con riferimento al periodo di imposta 2022, considerando che le somme relative all’incentivo non concorrevano alla formazione del reddito se inferiori al limite di 200 euro.
Nella stessa sezione ci sono i punti 582 e 602 utilizzati qualora il benefit risulti costituito proprio dai buoni benzina.
Oltre al Bonus carburante altri incentivi auto nel 2023
Le spese del mantenimento dell’auto sono onerose sia in termini di carburante che di assicurazione, bollo auto, manutenzione ordinaria e straordinaria. Il risparmio per il pieno è concesso dai datori di lavoro sotto forma di Bonus carburante – come abbiamo visto – anche se la realtà parla di molte più aziende che ignorano l’incentivo rispetto a quelle che lo propongono ai dipendenti.
Non dimentichiamo, però, che anche l’acquisto di un’auto è un’impegno gravoso. Adolfo D’Urso, Ministro delle imprese e del made in Italy ha detto che è necessario incentivare chi ha bisogno dell’auto. Lo Stato dovrebbe utilizzare i soldi per svecchiare il parco auto in modo tale da diminuire il numero di macchine Euro 0,1,2 e 3 circolanti sulle strade italiane.
Gli aiuti entro fine aprile
Entro fine aprile arriverà un nuovo intervento del Governo Meloni. Indiscrezioni parlano della reintroduzione degli incentivi per la fascia 61-135 g/km di CO2 con l’erogazione di un Bonus di 2 mila euro circa con rottamazione della vecchia auto. Nessuna novità, invece, per le vetture a zero emissioni. Le vendite sono in calo ma visti i prezzi delle auto elettriche tale disinteresse da parte degli italiani è comprensibile.