Presto potremmo subire l’esproprio dei terreni privati da parte dello Stato. Il motivo? Installare pannelli fotovoltaici.
Da una parte l’esigenza di tutelare l’Ambiente ma dall’altra quella di non rispettare i diritti dei cittadini. Ecco a cosa potremmo andare incontro.
Il cambiamento climatico è certamente un’emergenza da affrontare e tutti i Governi si stanno adoperando per non superare il limite critico. Come spesso accade, però, a farne le spese sono le tasche dei cittadini.
Da anni si parla di transizione energetica, ma ciò che è stato fatto finora non basta: il conflitto in Ucraina, poi, che ha seguito la crisi economica innescata dalla pandemia da Sars-Cov-2, non aiuta gli Stati (e di conseguenza le persone) a trovare le risorse sufficienti ad abbracciare questo necessario cambiamento. E allora ecco che arriva la proposta shock.
Esproprio dei terreni privati per il fotovoltaico, ecco chi ha suggerito questa soluzione
La proposta di sequestrare i terreni dei privati cittadini arriva nientemeno che dalla più grande banca del mondo, la JP Morgan. La notizia sta passando inosservata ma anche solamente l’idea che i Governi possano valutare questa opzione è davvero inquietante.
Le parole dette da Jamie Dimon, presidente e CEO della JP Morgan, durante una riunione con i suoi azionisti, sono chiare e trasparenti:
- “Per accelerare il progresso, i governi, le imprese e le organizzazioni non governative devono allinearsi su una serie di cambiamenti politici pratici […]. È necessario effettuare massicci investimenti globali nelle tecnologie per l’energia pulita che devono continuare a crescere di anno in anno. Al contempo, sono assolutamente necessarie riforme che consentano di effettuare gli investimenti in modo tempestivo. Potremmo persino aver bisogno di evocare un eminent domain (il sequestro delle prprietà prvate n.d.r): semplicemente non stiamo ottenendo gli investimenti adeguati abbastanza velocemente per le iniziative dell’elettrico, solare, eolico e pipeline“.
Un’ulteriore spinta – come se le decisioni della UE non bastassero – e un messaggio molto chiaro ai Governi: “dovete fare in fretta”. E la cosa più sconcertante è che sequestrare le proprietà dei cittadini per installare impianti eolici o fotovoltaici è già possibile per Legge. I Governi, in nome della “pubblica utilità” hanno già i mezzi e le normative per farlo.
Dovremmo cominciare a chiederci se la tanto acclamata “transazione green” sia davvero pensata per salvare il mondo o per smuovere tanti soldi.
Non a caso proprio la JP Morgan “ha fissato l’obiettivo di finanziare con oltre 2,5 trilioni di dollari in 10 anni, dal 2021 alla fine del 2030, soluzioni a lungo termine che affrontino il cambiamento climatico e contribuiscano allo sviluppo sostenibile“.
Se cominciamo “ad unire i puntini”, come si suol dire, potremmo sospettare che ogni passo che stanno facendo i Governi è rivolto ad un grande cambiamento del mondo che conosciamo adesso: non potremo più vendere le case se non sono a norma (e metterle in regola costa soldi), non potremo più utilizzare le auto a combustione (e acquistare/mantenere quelle elettriche costerà di più); non è possibile utilizzare vecchie stufe a legna o Pellet perché “vetuste e inquinanti” e dunque dobbiamo spendere soldi per comprarne di nuove; non potremo usare le nostre proprietà perché sequestrate in nome del bene pubblico; dovremo curarci “per forza” per tutelare la salute pubblica. Piccola digressione: ma tutti i dispositivi, macchinari e auto vetuste che saremo costretti a buttare, come verranno smaltiti? Nessuno lo spiega mai.
La conseguenza logica a tutto questo è che i cittadini saranno sempre più poveri, sempre meno liberi di investire e arricchirsi e forse sempre più “dipendenti da costrizioni di tipo sanitario”.
Uno scenario che ha ben poco a vedere con una Natura incontaminata e con popoli felici e sereni.