Pressione Bassa, credevi fosse meno pericolosa? Uno studio la associa invece alla Demenza

Avere la Pressione Bassa, secondo il pensiero comune, sarebbe meno pericoloso dell’Ipertensione. Uno studio ribalta tutto.

Chi soffre di Pressione Arteriosa bassa spesso “tira un sospiro di sollievo”, poiché questa condizione è associata ad un minor rischio di malattie cardiovascolari. Ma un recente studio avverte: c’è pericolo Alzheimer.

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InformazioneOggi

Innanzitutto ricordiamo che i valori per definire uno stato di ipotensione sono l’avere continuativamente una pressione massima sui 90 mmHg e/o la minima sotto ai 60 mmHg. In linea generale la pressione bassa non dà disagi alle persone, anche se diverso è il caso di abbassamenti improvvisi, svenimenti o malesseri mai comparsi prima.

Uno studio recente, però, ha lanciato un nuovo “allarme”: anche chi soffre di pressione bassa può andare incontro a declino cognitivo, proprio a causa del minor afflusso del sangue al cervello. Andiamo però a capire bene come si è svolta la ricerca e quali sono le considerazioni finali degli esperti.

Pressione Bassa e rischio Alzheimer, la correlazione

Sappiamo che la Demenza, che si può manifestare in varie forme e gravità, è una condizione che colpisce sempre più persone, per svariate concause, e che purtroppo al momento è incurabile. O meglio, la Medicina offre solamente dei trattamenti che possono ritardare o lenire la sintomatologia.

Ecco che si stanno adottando approcci multidirezionali, in modo da avere un quadro più completo delle malattie neuro-degenerative. Un recente studio ha messo in luce un aspetto che finora non era stato considerato, ovvero la correlazione tra l’ipotensione e il maggior rischio di Alzheimer o malattie a carico delle funzioni del cervello, e forse anche il Parkinson.

Uno studio del 2017 che ha osservato per decenni la popolazione norvegese, ci dice per esempio che “Molta attenzione è stata prestata alla relazione tra pressione arteriosa e demenza perché la ricerca epidemiologica ha riportato prove contrastanti. I dati osservazionali hanno dimostrato che l’ipertensione di mezza età è un fattore di rischio per il declino cognitivo e la demenza più tardi nella vita, mentre ci sono prove che la bassa pressione sanguigna è predittiva in età avanzata.”

In pratica, avere una pressione bassa non “allunga la vita”, ma potrebbe essere un fattore di rischio soprattutto per le persone dai 50 anni in su. Un altro studio, infatti, “conferma” questa teoria, riportando i dati di osservazioni effettuate in soggetti più anziani.

Lesercizio, praticamente di qualsiasi forma, sembra essere efficace nel rallentare la progressione del declino cognitivo legato all’etàCiò solleva la possibilità che l’esercizio sia efficace grazie alla sua capacità di aumentare la pressione sanguigna e migliorare il flusso sanguigno al cervello“.

Se ne evince che una pressione arteriosa più alta, paradossalmente, possa preservare da forme di declino cognitivo, anche se associata ai rischi di insorgenza di altre malattie.

Su un concetto, però, sembra che tutti i ricercatori concordino: attualmente le terapie contro le varie forme di demenza offrono modesti benefici e all’orizzonte non vi sono terapie risolutive, dunque la prevenzione risulta essere ancora l’arma più efficace.

(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)

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