Reversibilità al nipote disabile: l’assegno INPS mensile è possibile ma solo in questi casi

La pensione di reversibilità spetta ai nipoti maggiorenni inabili ma solo ad una condizione. Mancando tale requisito il diritto cade.

I familiari superstiti possono ottenere la pensione di reversibilità in seguito alla morte dell’assicurato o pensionato INPS.

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Il trattamento pensionistico noto con il nome di pensione di reversibilità viene erogato dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ai familiari superstiti di un pensionato o assicurato (in questo caso si chiama pensione indiretta). Nello specifico ai superstiti spetta una quota percentuale della pensione della persona deceduta.

Nel caso della pensione indiretta è bene specificare che al fine di ottenere il riconoscimento l’assicurato dovrà aver accumulato almeno quindici anni di anzianità contributiva e assicurativa oppure cinque anni di cui tre nel quinquennio precedente al decesso.

In redazione è giunto un quesito. “A novembre 2022 è venuta a mancare mia madre. Io (figlio), mia moglie e mio figlio disabile al 100% eravamo conviventi con lei da dieci anni. A mio figlio spetta la reversibilità?“.

Pensione di reversibilità, chi ne ha diritto

Il trattamento pensionistico spetta

  • al coniuge o parte dell’unione civile,
  • al coniuge separato o divorziato a condizione che

– sia titolare dell’assegno divorzile,

– non si sia risposato,

– la data di inizio del rapporto assicurativo del defunto risulti anteriore alla data della sentenza di scioglimento dei voti matrimoniali.

Non essendoci il coniuge, la pensione spetterà ai figli

  • minorenni al momento della morte del pensionato,
  • inabili al lavoro a carico del genitore al momento della morte,
  • maggiorenni studenti a carico del genitore al momento della morte, di età non superiore a 21 anni,
  • maggiorenni studenti a carico del genitore al momento della morte di età fino a 26 anni a condizione che frequentino l’università.

Mancando coniuge e figli (o non avendo diritto al trattamento) la pensione spetterà ai genitori dell’assicurato o pensionato solo se

  • over 65,
  • non titolati di pensione,
  • a carico del lavoratore deceduto.

Stesse condizioni per l’erogazione del trattamento a fratelli celibi e sorelle nubili. 

Quando il trattamento spetta ai nipoti

La sentenza numero 88 della Corte Costituzionale del 5 aprile 2022 ha stabilito che i nipoti maggiorenni inabili (o studenti) possono essere beneficiari della reversibilità dei nonni ma solo se orfani e a carico del nonno stesso.

I nipoti, infatti, sono equiparabili ai figli ma la convivenza non è sufficiente così come la disabilità. Sarà necessario che il nipote risulti a carico del nonno o della nonna al momento del decesso. Ricordiamo che per essere a carico non si dovrà avere un reddito personale superiore a 2.840,51 euro oppure 4 mila euro se sotto i 24 anni. 

La risposta per il nostro lettore, dunque, è negativa. Il nipote avendo due genitori e non essendo, probabilmente, a carico della nonna defunta non avrà diritto alla pensione di reversibilità.

Le quote di pensione

Le aliquote di reversibilità sono del

  • 60% per il coniuge solo,
  • 80% per coniuge e un figlio,
  • 100% per coniuge e due o più figli,
  • 70% per un figlio,
  • 80% per due figli,
  • 100% per tre o più figli,
  • 15% per un genitore,
  • 30% per due genitori,
  • 15% per un fratello o una sorella,
  • 30% per due fratelli o sorelle.

Gli importi della pensione per i superstiti si possono cumulare con i redditi del beneficiario. In base alla cifra ottenuta si otterrà una riduzione della somma spettante. Non è previsto alcun taglio solamente restando al di sotto dei 21.985,86 euro nel 2023.

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