Andare in pensione a 57 anni non è un’opportunità riservata solo ai cosiddetti lavoratori precoci, ma anche ad un’altra categoria. Scopriamo quale.
Il pensionamento anticipato è riconosciuto in favore di determinate categorie di lavoratori che sono in possesso di specifici requisiti, anagrafici, contributivi e non solo.
In base alle regole attualmente in vigore è possibile andare in pensione a 57 anni di età evitando di dover attendere il pensionamento ordinario che è previsto a 67 anni, con 20 anni di versamenti contributivi.
Ma per alcune categorie di lavoratori è possibile ritirarsi dal lavoro in via anticipata. Questo è il caso di coloro che possono andare in pensione a 57 anni che appartengono alla categoria dei lavoratori precoci. Tuttavia, V questa fetta di lavoratori non è l’unica a poter uscire dal lavoro con dieci anni d’anticipo rispetto a quanto stabilito dalla riforma Fornero.
Andare in pensione a 57 anni: i lavoratori che possono permetterselo
I lavoratori che hanno la possibilità di andare in pensione a 57 anni appartengono a diverse categorie e devono rispondere a specifici requisiti anagrafici e contributivi.
Attualmente, in Italia, è possibile accedere ad uno scivolo pensionistico conosciuto con il nome di APE sociale per i precoci. Quest’opportunità è riconosciuta in favore di coloro che hanno iniziato a lavorare a 16 anni di età. Tuttavia, l’ape sociale non rappresenta un vero e proprio trattamento pensionistico bensì un’indennità a carico dello Stato riconosciuta in favore di lavoratori precoci che, al momento della richiesta di pensionamento anticipato, risultano:
- disoccupati;
- caregiver, da almeno sei mesi, di un parente di primo grado;
- invalidi civili con una percentuale di almeno il 74%;
- lavoratori addetti alle mansioni gravose, da almeno sei anni negli ultimi 7.
Hanno la possibilità di andare in pensione a 57 anni anche i lavoratori che hanno iniziato a lavorare a 15 anni, se sono donne e a 14 anni, sei uomini. Tuttavia, in questo caso, la disciplina dispone che non debbano esserci interruzioni contributive nell’arco della carriera. Per questa categoria di lavoratori il ritiro anticipato è possibile dopo tre mesi dalla maturazione del requisito. Il suddetto vincolo non è previsto per i lavoratori del comparto scuola e AFAM.
Infine, è possibile accedere al pensionamento anticipato per le lavoratrici private, che hanno un’invalidità pari ad almeno il 80% e hanno versato almeno 20 anni di contributi.
In questo caso, è possibile accedere alla pensione addirittura con un anno in anticipo, ovvero a 56 anni. Tuttavia, la finestra di decorrenza prevede una durata di 12 mesi per l’uscita vera e propria che, quindi, scatta a 57 anni, per le donne e a 62 anni, per gli uomini.