Una donazione non presuppone necessariamente il pagamento di tasse sui soldi trasferiti. Tutto dipende dal rapporto di parentela tra chi dona e chi riceve.
Donare del denaro ai figli o ai nipoti è possibile senza dover ricorrere al notaio né incorrere nel pagamento di imposte.
In un periodo economicamente difficile capita sempre più spesso che genitori o nonni si trovino a dover donare dei soldi a figli e nipoti. Il trasferimento del denaro non è complicato tenendo conto di alcune direttive. L’atto notarile non sarà necessario in caso di cifra di valore modico (dipenderà dalla situazione economica del donante). Per quanto riguarda l’importo, non ci sono limiti previsti dalla Legge. L’importante è che superando la soglia massima prevista per un pagamento in contati il passaggio avvenga tramite bonifico bancario o un mezzo di pagamento tracciabile per non indispettire il Fisco.
Si pone, però, il problema delle tasse. Quando si dovranno corrispondere le imposte con riferimento ad un passaggio di denaro? Franchigie, aliquote ed esenzioni dipendono dalla parentela tra donante e donatario.
Donazione e tasse, le indicazioni da conoscere
I soldi che il donante regala sono presumibilmente già tassati in partenza derivando, ad esempio, da redditi di lavoro dipendente, redditi di capitale, di pensione, d’impresa. Potrebbero anche essere proventi esentasse come nel caso di risarcimento danni o con trattenuta fiscale all’origine come nel caso di vincite al gioco.
Pagare due volte le tasse su uno stesso importo non sarebbe sicuramente giusto. Eppure accade come dimostrano le compravendite immobiliari e gli acquisti soggetti all’IVA. Con riferimento alle donazioni di denaro, invece, non sempre le tasse sono dovute una seconda volta. La franchigia di esenzione, nello specifico, è molto elevata tanto più il legame di parentela è stretto. Scende man mano che il legale si allenta proprio come nelle successioni ereditarie.
Donazioni esentasse e soglie massime
Le donazioni di denaro non prevedono il pagamento di tasse entro determinati limiti ossia
- un milione di euro per donazioni tra coniugi,
- un milione di euro per trasferimento soldi tra genitori e figli,
- un milione di euro tra ascendenti e discendenti diretti come nonni e nipoti,
- 100 mila euro tra fratelli,
- nessuna franchigia tra cugini e parenti entro il quarto grado,
- nessuna franchigia tra affini in linea retta come suoceri, generi e nuore o collaterale fino al terzo grado,
- zero euro (nessuna franchigia) tra parenti oltre il quarto grado o verso estranei.
Se la donazione è verso un soggetto disabile, allora la soglia di esenzione sale a 1.500.000 euro indipendentemente dal grado di parentela delle persone coinvolte nel passaggio di denaro.
Tassazione dell’importo oltre la franchigia
La parte eccedente la franchigia è soggetta a tassazione. Poniamo il caso di una donazione di 1.200.000 euro. L’imposta sulle donazioni verrà applicata unicamente sui 200 mila euro. Nello specifico le aliquote sono
- 4% per donazioni tra coniugi e parenti in linea retta sopra il milione di euro,
- 6% tra fratelli e sorelle sopra i 100 mila euro e parenti fino al quarto grado, affini in linea retta o collaterale entro il terzo grado senza franchigia,
- 8% del totale della donazione per ogni altra persona estranea o parente lontano.