Mancato riconoscimento Legge 104: come fare ricorso all’INPS

In caso di mancato riconoscimento della Legge 104 il cittadino con disabilità può inoltrare ricorso all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.

Presenteremo la procedura da seguire per far causa all’INPS dopo l’esito negativo dell’accertamento dell’handicap.

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InformazioneOggi.it

Per ottenere il riconoscimento della Legge 104 il cittadino deve seguire una precisa procedura che, ricordiamo, non coincide del tutto con quella per l’accertamento dell’invalidità civile. Inizialmente dovrà chiedere al medico curante il certificato attestante l’handicap per poi presentare domanda all’INPS. L’ente comunicherà giorno, orario e luogo della visita medica indispensabile per permettere ad una commissione incaricata di redigere il verbale che attesterà o meno il diritto alla Legge 104.

Oggi capiremo come impugnare il verbale negativo con il quale viene negato un diritto che si pensa di avere. Il ricorso dovrà essere presentato all’INPS entro sei mesi di tempo dal mancato riconoscimento della 104 da parte della commissione medica.

Mancato riconoscimento della Legge 104, via al ricorso

Il cittadino può inoltrare ricorso all’INPS sia in caso di mancato riconoscimento della disabilità che della sola condizione di gravità (comma 3). Dovrà lasciarsi accompagnare nella procedura da un avvocato. Tra le spese da conteggiare, dunque,

  • la parcella del difensore,
  • il contributo unificato dovuto per l’iscrizione a ruolo della causa pari a 43 euro (sono esenti dal versamento i cittadini con reddito familiare inferiore a 35.204,79 euro).
  • le spese di soccombenza a meno che il reddito familiare risulti inferiore a 23.469,86 euro.

La procedura da seguire

Il ricorso – Accertamento tecnico preventivo – prevede che il Giudice nomini un medico legale per effettuare una visita al richiedente e verificare la correttezza o meno del giudizio emesso dalla commissione medica INPS incaricata. Si chiede, dunque, una consulenza tecnica d’ufficio.

Il cittadino con disabilità dovrà sottoporsi ad una seconda visita presso il Ctu in modo tale da permettere la redazione dell’elaborato peritale che sarà trasmesso all’avvocato e all’INPS. Entrambi potranno proporre eventuali osservazioni entro 15 giorni prima che il documento venga depositato presso la cancelleria del Tribunale.

Gli esiti del Ctu

L’elaborato potrà proporre

  • un parere positivo che riconosce al disabile il reale stato di handicap,
  • un parere negativo che potrà essere contestato dall’avvocato entro 30 giorni.

In quest’ultimo caso si procederà con un secondo ricorso definito di merito. Si intraprenderà una nuova controversia per opporsi al parere del medico legale del Ctu motivando la posizione del richiedente la Legge 104 con apposita documentazione. Spetterà al Giudice

  • rigettare l’impugnazione,
  • accogliere il ricorso,
  • nominare un altro Ctu per una nuova valutazione delle condizioni del richiedente.

Al termine della procedura arriverà la sentenza del Giudice che potrà riconoscere o meno lo status di handicap. Tale sentenza non sarà, però, definitiva. Il cittadino potrà ricominciare da capo l’iter inoltrando nuovamente richiesta di accertamento delle condizioni di salute per ottenere la Legge 104 all’INPS. E in caso di nuovo mancato riconoscimento della 104 potrà presentare un altro ricorso.

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