Avremo presto il raddoppio degli sgravi contributivi a favore dei datori di lavoro domestico, che hanno assunto una colf o una badante per le faccende domestiche o per prendersi cura di una persona non autosufficiente. Lo scopo è calmierare l’incremento dei costi correlato all’andamento dell’inflazione.
Sono questi i giorni chiave per quello che sarà il testo dell’imminente decreto Lavoro, con novità che toccano anche il vasto ambito delle attività di colf e badanti.
Sono infatti all’orizzonte sgravi raddoppiati per gli assistenti domestici, secondo uno schema rinnovato di agevolazioni economiche alle famiglie, che se da un lato vuole dare una mano contro il caro prezzi e l’inflazione galoppante, dall’altro intende anche contribuire a ridurre il nero – vera e propria spina nel fianco del settore domestico.
Ebbene, nelle tante misure nel decreto Lavoro in cantiere troviamo anche quelle in tema di contributi lavoro domestico, con la soglia di deducibilità dei contributi versati per il personale domestico che sale e raddoppia – portandosi a 3mila euro.
Nel decreto Lavoro saranno trattati tanti altri argomenti, tra cui l’attesa riforma del reddito di cittadinanza, un nuovo incentivo per l’assunzione di under 30 iscritti al programma Garanzia Giovani e causali più ampie per i contratti a termine fino a 2 anni. Di seguito però ci occuperemo in particolare delle citate agevolazioni sui contributi lavoro domestico. Vediamo più da vicino quali saranno le novità.
Deducibilità contributi lavoro colf e badanti innalzata a 3mila euro
In arrivo con il nuovo decreto Lavoro, come accennato, l’aumento dell’importo massimo deducibile dalla dichiarazione dei redditi dei contributi per la pensione colf e badanti, fino a 3mila euro. La novità è degna di nota perché si tratta di quasi il doppio dell’odierno importo pari a 1.549,37 annui (di cui al Testo unico imposte sui redditi).In particolare i contributi previdenziali e assistenziali pagati per gli addetti ai servizi domestici, per la parte gravante sul datore di lavoro, sono deducibili dal reddito complessivo ai fini Irpef del contribuente nell’appena citato limite massimo.
Ebbene, secondo le ultime indiscrezioni, la novità degli sgravi raddoppiati con tutta probabilità sarà applicata già a partire dal periodo di competenza 2023.
La finalità della novità, certamente apprezzata dalle famiglie, è quella di rispondere con efficacia alle richieste delle associazioni datoriali in tema di deduzione integrale degli oneri previdenziali e agevolazioni sulle spese di retribuzione per questa tipologia di servizio alla persona, oggi sempre più diffusa in ragione dell’aumento della popolazione anziana nel nostro paese.
Ricordiamo altresì che le deduzioni devono essere sottratte alla base imponibile, e ciò vuol dire che potrebbero avere influenza anche sullo scaglione Irpef e dunque abbassare l’aliquota applicabile. L’esito è un risparmio di imposta non indifferente.
La deduzione dei contributi previdenziali si applicherà ai rapporti di lavoro in cui sono sotto contratto addetti ai servizi domestici come ad es. colf, autisti, giardinieri o addetti all’assistenza personale o familiare – e pensiamo ad es. alle badanti o alle baby-sitter.
Obbligo di sorveglianza sanitaria INAIL: novità nel nuovo decreto Lavoro
Come suddetto, nel testo della bozza del decreto Lavoro compaiono anche aggiornamenti circa l’aumento della deducibilità dei contributi previdenziali, ma non solo: previsto anche un articolo nello schema del provvedimento, che indica che i lavoratori domestici possono domandare ed ottenere di essere sottoposti alla sorveglianza sanitaria in combinazione con le strutture territoriali dell’INAIL.
Ricordiamo in breve che la sorveglianza sanitaria è un’attività svolta da personale con competenze mediche ed è mirata a garantire e tutelare la salute e l’integrità psico-fisica dei lavoratori, così come previsto dal d. lgs. n. 81 del 2008.
L’istituto di assicurazione contro gli infortuni dovrebbe provvedere con proprie risorse all’applicazione pratica di questa novità, senza alcun onere a carico dei datori di lavoro.
Per ora siamo ancora però sul terreno delle prospettive e, in ogni caso, le modalità concrete di attuazione della misura dovranno essere dettagliate da un decreto ministeriale ad hoc, di concerto con il Ministero della Salute, da adottarsi entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto Lavoro di cui sopra.
Conclusioni
Il Governo è ormai prossimo al varo del testo del decreto Lavoro. In programma è infatti il prossimo Consiglio dei Ministri in data primo maggio 2023, giorno in cui con tutta probabilità assisteremo all’approvazione dello schema di decreto legge con molte novità.
Ci riferiamo non soltanto al nuovo sostegno economico contro la povertà, denominato Garanzia per l’inclusione, ma anche a provvedimenti di potenziamento della sicurezza come pure a semplificazioni di adempimenti burocratici. Novità, come visto nel corso di questo articolo, anche per il lavoro domestico, con l’innalzamento della deducibilità dei contributi previdenziali colf e badanti e l’obbligo di sorveglianza sanitaria per gli assistenti domestici nel loro complesso.