I figli del coniuge rientrano tra gli eredi legittimi? Ecco le conseguenze del loro riconoscimento ai fini della successione.
Uno degli aspetti più controversi e incerti in ambito ereditario è quello relativo ai diritti ereditari dei figli del coniuge.
Ci si chiede, infatti, se facciano parte della cerchia dei cd. legittimari, cioè dei soggetti che, di diritto, possono essere eredi. Si tratta, nello specifico, di persone molto vicine al defunto e, per questo, a loro spetta l’eredità anche senza la volontà del de cuius. In altre parole, non possono mai essere esclusi dalla successione.
È il codice civile che specifica chi sono gli eredi legittimi e, in particolare: il coniuge, i figli (o i nipoti) e gli ascendenti in vita (dunque, genitori o nonni).
Scopriamo, però, che ruolo rivestono i figli che il coniuge del defunto aveva da un precedente matrimonio.
Chi sono gli eredi legittimi?
Per capire se i figli del coniuge sono eredi legittimi, riportiamo un esempio pratico. Tizio ha sposato una donna divorziata. Quest’ultima aveva già avuto, dal primo matrimonio, un figlio. Tizio, ovviamente, si chiede se questo figlio debba essere considerato suo erede e se, dunque, debba inserirlo nel proprio testamento.
Cosa stabilisce la legge, in tal caso? Ai sensi dell’art. 536 del codice civile, i figli di primo letto del coniuge non fanno parte dei legittimari. Questo vuol dire che non hanno alcun diritto ereditario sui beni del coniuge del genitore; quest’ultimo, quindi, può validamente estrometterli dalla sua successione, senza rischiare future ritorsioni.
Quando i figli di un precedente matrimonio diventano eredi legittimi?
La regola sancita dall’art. 536 del codice civile, tuttavia, conosce un’eccezione. C’è, infatti, un’ipotesi in cui i figli di primo letto del coniuge vengono considerati eredi legittimi. Questo accade quando il coniuge che eredita decide di donare ai propri figli (quelli del primo matrimonio) i beni ricevuti dal coniuge defunto. Alla morte del genitore superstite, inoltre, i figli sarebbero, comunque, suoi eredi legittimi e, quindi, a loro spetterebbero anche i beni che il genitore aveva inizialmente ereditato.
Per chiarire tale concetto, è utile fare un esempio. Caio muore e lascia i suoi averi a sua moglie Sempronia, che ha due figli da un precedente matrimonio. Al momento della morte di Sempronia, dunque, i suoi figli diventano eredi legittimi e, quindi, possono ricevere anche i beni che, inizialmente, erano di Caio.
I figli possono essere diseredati?
Più complicato è il caso in cui Caio e Sempronia abbiano, dal loro matrimonio, dei figli insieme. A questo punto, quali sono i diritti dei figli che Sempronia ha avuto dal primo matrimonio?
Si tratta di soggetti che concorrono, certamente, alla successione insieme ai figli del secondo matrimonio e, quindi, non possono essere estromessi dall’asse ereditario. Possiedono, infatti, la qualifica di eredi legittimari anche se il matrimonio con l’altro genitore è terminato.