Il Decreto Lavoro è ormai pronto per essere reso noto, ma quali sono le novità apportate dal Governo Meloni? Ecco cosa c’è da sapere a riguardo
Come in tantissimi sicuramente già sapranno, il Decreto Lavoro è ormai pronto ed è stato presentato ai sindacati, ma cosa prevede? Ecco cosa c’è da sapere in merito all’argomento.
Nel nuovo decreto dovrebbero esserci norme relative alla pressione fiscale, una tassazione minore ed anche una non permanente detestazione dei cosiddetti fringe benefit per coloro che lavorano ed hanno figli.
Ma non solo, infatti, all’interno del nuovo Decreto dovrebbe esserci più flessibilità relativa al contratto a tempo determinato, novità relative al RdC che dovrebbe dunque essere rimpiazzato da altre misure che prendono in considerazione coloro che risultano essere occupabili ed per i nuclei familiari svantaggiati.
La presidente del Consiglio dei Ministri ha spiegato la funzione del taglio del cuneo fiscale. Questo dovrebbe essere applicato una tantum durante l’anno in corso e prevederebbe un taglio del sei per cento sotto i 35.000 euro, mentre il sette per cento riguarderebbe i redditi sotto i 25.000 euro.
Per quanto concerne, invece, gli incentivi per l’occupazione, in questo caso riguarderebbe i contratti a tempo determinato. A questi ultimi verrebbero cancellati determinati vincoli relativi al rinnovo dopo dodici mesi.
In questo caso, infatti, si ricorrerebbe al contratto collettivo oppure ad un accordo tra lavoratore e datore di lavoro.
Decreto Lavoro e sindacati: cosa prevede l’assegno di inclusione
A proposito di lavoro, cosa si prevede quando un dipendente chiede le ferie? Ecco cosa c’è da sapere a riguardo e a cosa fare attenzione.
Ritornando all’argomento cardine di questo articolo, i sindacati giudicherebbero poco soddisfacente il nuovo Decreto e nello specifico Landini di Cgil avrebbe individuato alcune criticità come una mancata tassazione sugli extraprofitti.
Il decreto, dal prossimo 01.01.2024, metterebbe in campo il cosiddetto assegno di inclusione che risulterebbe fruibile ai nuclei familiari con un reddito basso ed in cui vi sono soggetti con disabilità, persone con meno di diciotto anni oppure con più di sessant’anni.
Tale assegno sarebbe erogato per diciotto mensilità e con un mese di pausa e la somma potrebbe essere di cinquecento euro con l’aggiunta di 280 euro se la famiglia ha un affitto da sostenere.
Occupabili e finge benefit
Per quanto concerne coloro che risultano occupabili, vi sarebbe il GAL che sarebbe messo in pratica dal prossimo 01.09.2023. A questo, però, vi è il vincolo di prendere parte ai corsi di formazione e la somma mensile dovrebbe essere di 350 euro per al massimo un anno e non sarà rinnovabile.
Infine, i cosiddetti fringe benefit dovrebbero subire una riduzione relativa alle tasse fino a 3.000 euro per coloro che lavorano e che hanno figli. Tale possibilità, però, è relativa all’anno in corso.