Per i disabili gravissimi, l’importo dell’Assegno di Inclusione sarà diverso. Ma solo se i titolari possiedono determinati requisiti.
Dal 1° gennaio 2024, l’Assegno di Inclusione sarà la misura sostitutiva del Reddito di Cittadinanza.
Si tratta di una prestazione erogata a favore dei nuclei familiari che si trovano in particolari condizioni di disagio economico e che soddisfano determinate condizioni.
Il Governo, tuttavia, ha annunciato che l’ammontare dell’Assegno sarà maggiore per i disabili gravissimi. Analizziamo, quindi, la normativa e scopriamo chi sono i beneficiari e quali requisiti devono possedere.
A quanto ammonta l’Assegno di Inclusione ?
I beneficiari dell’aumento dell’Assegno di Inclusione sono le famiglie in cui c’è almeno un membro riconosciuto come disabile gravissimo che possiedono i seguenti requisiti:
- residenza in Italia da almeno 5 anni;
- ISEE non maggiore di 9.360 euro;
- reddito familiare inferiore a 6 mila euro, moltiplicato per la scala di equivalenza;
- patrimonio immobiliare (differente dalla casa di abitazione di valore massimo di 150 mila euro) non superiore a 30 mila euro.
Per i disabili gravissimi, la prestazione sarà di 630 euro, a cui si aggiungeranno 150 euro di contributo d’affitto.
Gli altri nuclei familiari, invece, riceveranno un Assegno di importo massimo di 6 mila euro l’anno (cioè 500 euro al mese), più un totale di 3.360 euro annui (ossia 280 euro al mese), a titolo di contributo d’affitto.
La durata del beneficio è di 18 mesi, ai quali segue un mese di stop e, poi, un rinnovo per ulteriori 12 mesi.
Non perdere il seguente approfondimento: “Pensioni più ricche, chi riceverà l’aumento mensile di 630 euro: l’Assegno di inclusione“.
Chi sono i disabili gravissimi?
Cosa si intende per disabilità gravissima? L’aumento dell’importo dell’Assegno di Inclusione verrà riconosciuto solo ai nuclei familiari in cui c’è un soggetto non autosufficiente, ai sensi dell’Allegato 3 del D.P.C.M n. 159 del 2013.
In altre parole, si tratta di coloro che necessitano di accompagnamento, perché incapaci di deambulare o di svolgere gli atti della vita quotidiana autonomamente.
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Patologie che consentono l’aumento dell’Assegno di Inclusione
La condizione di non autosufficienza viene valutata sulla base delle condizioni specificate dall’art. 3 del Decreto interministeriale del 26 settembre 2016. In particolare:
- coma, stato vegetativo oppure di coscienza minima;
- necessità di ventilazione meccanica assistita o non invasiva, continuativa per 24 ore al giorno;
- grave o gravissimo stato di demenza;
- lesione spinale fra C0/C5, con livello della lesione, sulla scala AIS, di grado A o B;
- gravissima compromissione motoria da malattia neurologica o muscolare;
- simultaneità di minorazione visiva totale o con residuo visivo non maggiore di 1/20 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore e ipoacusia, pari o superiore a 90 decibel HTL di media tra le frequenze 500, 1000, 2000 hertz nell’orecchio migliore;
- gravissima disabilità comportamentale dello spettro autistico;
- ritardo mentale grave o profondo;
- necessità di assistenza costante per 24 ore e 7 giorni su 7.