La Cassazione ha, finalmente, chiarito quante ore il caregiver deve dedicare all’assistenza del familiare disabile, durante la fruizione dei permessi 104.
I permessi 104 sono dei giorni di assenza giustificata e retribuita dal lavoro, finalizzati ad assicurare cura e sostegno ai soggetti disabili gravi, da parte dei lavoratori dipendenti.
Ogni lavoratore può utilizzare 3 giorni di permessi al mese, frazionabili anche in ore.
I soggetti legittimati a beneficiare della misura sono il coniuge, la parte dell’unione civile, il convivente di fatto, i genitori e i parenti o affini entro il terzo grado del disabile grave.
Durante la fruizione dei giorni di permesso, il caregiver può riposare? Al riguardo, è intervenuta la Corte di Cassazione. Scopriamo cosa ha stabilito.
Permessi 104: come vanno utilizzati?
La Corte di Cassazione ha abrogato la cd. assistenza continuativa. Di conseguenza, il lavoratore non è più obbligato a seguire il malato in maniera continuativa, per 24 ore. Può, infatti, decidere di destinare alcune ore delle giornate in cui fruisce dei permessi 104 alla propria vita sociale e privata.
I Giudici, infatti, hanno sottolineato che i caregivers, oltre all’attività professionale, sono impegnati anche con la cura del disabile non autosufficiente. Quest’ultima attività, dunque, si aggiunge alla prima e potrebbe sfociare in condizioni di forte stress, perché il lavoratore non riesce a dedicare del tempo a se stesso o ai propri affetti.
Si tratta, quindi, di una rivoluzionaria inversione di rotta perché, fino a qualche tempo fa, la Cassazione puniva chi si dedicava al riposo durante il periodo di permesso 104. Ad esempio, aveva ritenuto legittimo il licenziamento di un dipendente che, dopo aver messo il disabile a letto, era andato in discoteca.
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La sentenza della Cassazione
Abusare dei permessi 104 rimane, ovviamente, un illecito che può portare al licenziamento oppure, nelle ipotesi più gravi, alla denuncia per truffa.
In che modo, dunque, si delinea il confine tra ciò che giusto e ciò che è sbagliato? Senza dubbio, bisogna sempre assicurare assistenza al familiare disabile e, dunque, non possono essere utilizzati gli interi giorni di permesso per lo svago. In tal modo, infatti, verrebbe meno la finalità stessa del beneficio.
Quanto tempo può essere sottratto alla cura della persona non autosufficiente? La Corte di Cassazione ha specificato che possono essere utilizzare per il riposo solo poche ore nell’arco della giornata di permesso.
Al riguardo, ha analizzato la condotta di un dipendente che, su 32 ore di permessi, dedicava circa 4 ore alle proprie attività, trascurando il disabile. La Corte ha specificato che si trattava di un comportamento ingiusto ma non al punto da giustificare il licenziamento del lavoratore.
La pena, quindi, va sempre bilanciata al caso concreto e all’effettiva condotta del lavoratore.