La Riforma pensioni si farà? Il dilemma affligge il Governo e terrorizza i contribuenti

Il Decreto Lavoro è stato approvato, ma molti dubbi permangono sulle misure relative alla previdenza. Cosa si attende dalla Riforma pensioni?

Il Decreto Lavoro ha deluso le aspettative dei contribuenti, che si trovano a fare i conti con la mancanza di idonee riforme in ambito previdenziale.

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Slittamento Riforma pensioni – InformazioneOggi.it

Quello che più pesa, probabilmente, è la decisione di non estendere, al momento, la platea delle beneficiarie di Opzione Donna; di conseguenza, non resta che poter beneficiare di Quota 103 o dell’APE Sociale, se si intende accedere al pensionamento in anticipo.

Si tratta di una situazione molto preoccupante, se si pensa che la mancata proroga degli strumenti di flessibilità in uscita comporterà, inevitabilmente, il ripristino delle condizioni imposte dalla Legge Fornero.

All’interno della maggioranza, tuttavia, vi sono anche correnti politiche che si battono per la Riforma pensioni. Facciamo il punto della situazione.

Riforma pensioni: le posizioni dei partiti di maggioranza

La Lega di Matteo Salvini è convinta che debbano essere introdotti nuovi strumenti pensionistici; ha dichiarato, inoltre, che la priorità non può che essere, in tal senso, la Riforma pensioni. Fin dalla campagna elettorale, infatti, il partito si è sempre dichiarato contrario alle regole della Legge Fornero.

Forza Italia, invece, ribadisce la necessità di innalzare l’importo delle pensioni minime a mille euro.

Giorgia Meloni, invece, fin dalla campagna elettorale, è stata molto più cauta e discreta sulla possibilità di giungere alla Riforma pensione nel prossimo biennio. Sono stati, infatti, bloccate le trattative tra le parti sociali e la Ministra del Lavoro Maria Elvira Calderone ed è stato rimandato il dibattito sulla questione previdenziale al prossimo autunno, con la promessa di giungere ad un accordo nel 2024. All’inizio del prossimo anno, infatti, si spera di reperire ulteriori risorse economiche per modificare i requisiti di accesso di Opzione Donna e renderla strutturale; inoltre, l’intenzione è di attuare importanti modifiche all’attuale sistema previdenziale e di renderle effettive dal 1° gennaio 2025.

Cosa accadrà nei prossimi anni?

Al momento, la Premier ha dichiarato che la Riforma pensioni dovrà attendere ancora un po’, per far spazio alla riforma presidenziale, alla riforma della giustizia e a quella fiscale. L’auspicio della Meloni è, inoltre, quello di ampliare il consenso delle istituzione dell’UE, in vista delle elezioni del Parlamento europeo del giugno 2024.

Senza dubbio, la situazione sul fronte previdenza spaventa non poco gli italiani, soprattutto quelli in età di pensionamento. I continui tentennamenti degli ultimi mesi, i rimandi e le promesse vane sulla Riforma pensione e sul dibattito relativo alle politiche attive sul lavoro rappresentano un grave pericolo.

Gli assegni previdenziali, per chi decide di smettere di lavorare in anticipo, sono sempre più bassi, a causa del ricalcolo contributivo delle prestazioni, i rapporti di lavoro diventano sempre meno stabili, le retribuzioni sempre più basse, la natalità è ai minimi storici degli ultimi 150 anni, l’evasione fiscale alle stelle. In quest’ottica apocalittica, rimandare il dibattito sulla Riforma pensioni è da imprudenti.

L’esigenza è che i partiti politici (di maggioranza e opposizione), le forze sociali e le organizzazioni di categoria prendano coscienza dell’importanza del tema pensionistico e che pensino ad una soluzione in grado di salvaguardare il futuro dei cittadini.

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