Arriva il vaccino per non rimanere incinta, come funziona l’ultima novità

Un vaccino per non rimanere incinta ed evitare terapie ormonali: questa l’idea che ha portato alla realizzazione del nuovo tipo di anticoncezionale.

Fino a qualche anno fa, pensare ad un vaccino che prevenisse le gravidanze poteva sembrare fantascientifico. Invece qualcuno ci ha pensato davvero e ha realizzato un anticoncezionale destinato a rivoluzionare la vita della popolazione mondiale.

il vaccino per non rimanere incinta è realtà, parte la sperimentazione
InformazioneOggi

Siamo già ad una sperimentazione clinica di un vaccino che promette più “libertà” di scelta alle donne che non desiderano concepire un figlio. Il prodotto terapeutico è il frutto del lavoro dell’immunologo indiano Pran Talwar, che da anni studia la soluzione e che è destinato a ribaltare completamente il concetto stesso di vaccino.

Ricordiamo, infatti, che fino ad oggi i vaccini erano pensati per aiutare l’organismo a combattere un virus, e non per combattere un processo che, nei fatti, è biologico, come quello appunto della formazione di un feto in grembo.

Come funziona il vaccino per non rimanere incinta?

Diciamo subito che la parola “vaccino”, per questo prodotto che forse a breve sarà davvero disponibile alla popolazione, non è quella adatta.

In realtà, nemmeno i vaccini odierni – primo su tutti quello anti Covid – sono vaccini in senso stretto, ma terapie che danno istruzioni genetiche al corpo per produrre proteine e attivare la risposta immunitaria.

Anche la terapia anticoncezionale ideata dall’immunologo indiano segue lo stesso meccanismo: iniettare una sostanza a mRNA che istruisce il corpo della donna a neutralizzare la gonadotropina corionica umana (HCG), ovvero l’ormone della gravidanza, quello fondamentale affinché l’ovulo si impianti nell’utero e cominci a crescere.

Secondo l’immunologo indiano ciò porterebbe numerosi benefici; infatti ad oggi i contraccettivi vanno a bloccare il ciclo mestruale e gli ormoni utilizzati possono aumentare rischio di cancro e di altri problemi. Con il “vaccino”, invece, si impedirebbe “semplicemente” di permettere alle cellule fetali di trovare l’ambiente adatto alla vita.

I vaccini, sempre secondo l’opinione dello scienziato ideatore, sarebbero oltretutto economici, di facile somministrazione e più comodi del dover assumere compresse ogni giorno per molti anni, come avviene per la pillola. La sua azione dovrebbe anche essere reversibile.

I dubbi sull’efficacia (e sull’etica) del vaccino anti-gravidanza

Nonostante l’entusiasmo – comprensibile – di colui che ha inventato questo vaccino, altri esperti mostrano perplessità su tutti i fronti: dalla sua efficacia/sicurezza fino al valore “etico” della direzione che sta intraprendendo la Ricerca.

Fino ad oggi i vaccini servivano a sconfiggere le malattie, e non la vita stessa: questo, in sintesi, il dibattito che sta nascendo tra gli esperti.

Inoltre, la tecnologia a mRNA, nonostante sia sperimentata da decenni e – come abbiamo visto – attuata negli ulti tre, presenta ancora delle incognite, e non si sa se avrà effetti sulle generazioni future.

Secondo alcuni esperti, “spengere” come fosse un interruttore una risposta immunitaria dopo che la si è attivata è molto difficile, se non impossibile. Dunque, chi assume il vaccino anticoncezionale potrebbe rimanere sterile a vita.

Anche per quanto riguarda il “concetto” di istruire il corpo a distruggere qualcosa di vitale invece che un virus potrebbe portare a conseguenze a lungo termine anche devastanti.

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