Gli adeguamenti all’inflazione e la rimodulazione IREF faranno aumentare gli importi delle pensioni minime e dei trattamenti di invalidità.
Dal mese di gennaio 2024 i percettori di trattamenti pensionistici avranno un’entrata mensile più ricca. Scopriamo di quanto.
Il Governo Meloni ha confermato gli incrementi sulle pensioni a partire da gennaio 2024. Ad anno nuovo cresceranno, nello specifico, le pensioni minime e le invalidità sia per gli adeguamenti ordinari e straordinari al costo della vita sia per la prevista revisione degli scaglioni IRPEF.
Le previsioni per il mese di dicembre 2023 indicano un tasso di inflazione medio del 5,4%. Tale percentuale è fondamentale per poter quantificare l’aumento dei trattamenti. Ricordiamo che la rivalutazione non sarà al 100% del tasso di inflazione per tutti ma solamente per le i pensionati che percepiscono somme inferiori a quattro volte l’assegno sociale (2.100 euro lordi circa).
Aumenti delle pensioni minime e dell’invalidità nel 2024
La percentuale del 5,4% comporterà un incremento di 54 euro per le pensioni di mille euro e di 81 euro per una pensione di 1.500 euro. Si deve aggiungere, poi, un ulteriore aumento ossia il conguaglio della perequazione di inizio 2023. Parliamo di uno 0,8% in più dovuto alla differenza tra inflazione prevista – 8,3% – ed effettiva – 9,1%.
Riassumendo, gli importi nel 2024 aumenteranno grazie all’inflazione e al conguaglio secondo questo schema.
- Una pensione di mille euro a dicembre 2022 e di 1.073 euro a gennaio 2023 arriverà a 1.081 euro a gennaio 2024. Verranno corrisposti anche gli arretrati pari a 104 euro lordi (73 euro netti).
- Un trattamento di 1.500 euro a dicembre 2022 e di 1.609 euro a gennaio 2023 arriverà a 1.621 euro a gennaio 2024. Verranno corrisposti anche gli arretrati pari a 156 euro lordi (107 euro netti).
- Una pensione di 2 mila euro a dicembre 2022 e di 2.146 euro a gennaio 2023 arriverà a 2.162 euro a gennaio 2024. Verranno corrisposti anche gli arretrati pari a 208 euro lordi (135 euro netti).
- Un trattamento di 2.500 euro a dicembre 2022 e di 2.655 euro a gennaio 2023 arriverà a 2.672 euro a gennaio 2024. Verranno corrisposti anche gli arretrati pari a 221 euro lordi (137 euro netti).
L’incremento toccherà, come detto, anche le pensioni minime – 563,74 euro – nella percentuale dell’1,5% per il 2023 e di un ulteriore 2,7% nel 2024. Sempre nell’anno in corso ricordiamo che per gli ultra 75enni si è aggiunto un 6,4%.
Infine i cambiamenti in positivo arriveranno anche grazie alla Riforma Fiscale con il taglio delle aliquote IRPEF e conseguente taglio delle imposte sui redditi. L’idea è di un abbassamento da quattro a tre scaglioni. L’ipotesi verte su un
- 23% per i redditi fino a 28 mila euro,
- 35% per i redditi da 28 mila a 50 mila euro,
- 43% per i redditi sopra i 50 mila euro.
Variazioni, infine, al sistema delle detrazioni. Dovrebbero essere ridotte per consentire al Governo di risparmiare risorse da investire nella Riforma Fiscale.