Grazie all’incremento al milione, alcune categorie di pensionati riescono a percepire delle somme più elevate. Ma non spetta a tutti.
L’incremento al milione è rivolto agli invalidi civili totali che possiedono determinati requisiti anagrafici e reddituali.
Sono, quindi, esclusi i soggetti che possiedono una percentuale di invalidità compresa tra il 74% e il 99% (cd. invalidi parziali).
Il motivo di tale esclusione risiede nel fatto che la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 152 del 23 giugno 2020, ha modificato l’art. 38 della Legge n. 448 del 2001. Ha, infatti, riconosciuto l’aumento della pensione solo ai pensionati over 70 e agli invalidi civili totali maggiorenni.
Ma procediamo con ordine e analizziamo la normativa.
Incremento al milione: i requisiti per beneficiarne
L’obiettivo dell’incremento al milione è quello di assicurare ad alcune categorie di soggetti un assegno pensionistico di almeno 700,18 euro al mese, cioè 9.102,34 euro annui. Lo Stato, dunque, aggiunge la cifra necessaria per ottenere tale importo.
Ad esempio, se un invalido totale percepisce 313,91 euro al mese di pensione, lo Stato erogherà gli ulteriori 386,37 euro che, sommati ai 313,91 euro, consentono di arrivare a 700,18 euro al mese.
Hanno diritto all’agevolazione gli invalidi totali maggiorenni e gli over 70 che non superano la soglia reddituale individuale di 9.102,34 euro o quella coniugale di 15.644,85 euro.
I soggetti destinatari dell’incremento al milione ricevono le seguenti maggiorazioni sociali:
- 136,44 euro al mese (per 13 mensilità) per i percettori di pensioni minime e per i titolari dell’assegno di inabilità (di età compresa tra i 18 e i 60 anni);
- 196,91 euro al mese (per 13 mensilità) per i titolari dell’Assegno sociale;
- 285,42 euro al mese per coloro che percepiscono la Pensione sociale;
- 386,27 euro per gli invalidi civili totali.
Come accennato, gli invalidi civili parziali non rientrano tra le categorie beneficiarie e, per loro, l’unico aumento previsto per quest’anno è stato quello relativo alla rivalutazione delle pensioni. In seguito alla manovra, dal 1° gennaio 2023, l’importo delle prestazioni degli invalidi civili parziali è salito da 292,55 euro a 313,91 euro, con una maggiorazione di 21,36 euro al mese (quasi 256 euro all’anno).
Al momento, si attende che il Governo intervenga ed elimini tale discriminazione nei confronti degli invalidi parziali, affinché possano percepire una prestazione di importo più dignitoso.
Come ottenere l’aumento in seguito ad esclusione
Cosa succede se, inizialmente, si era stati esclusi dall’incremento al milione ma, in seguito, si possiedono le condizioni per beneficiarne?
È l’ipotesi, ad esempio, di un invalido che richiedere l’aggravamento della propria condizione oppure che effettua la visita di revisione e la Commissione medico – legale gli riconosce l’invalidità al 100%. In presenza anche dei requisiti reddituali, può presentare domanda all’INPS per la “Ricostituzione dei redditi per maggiorazioni sociali“.
I passaggi da effettuare sono i seguenti:
- accedere al portale web dell’INPS con le credenziali digitali SPID, CIE o CNS;
- cercare “Ricostituzione dei redditi per maggiorazioni sociali“;
- inserire i propri dati anagrafici;
- selezionare la pensione;
- se la richiesta è effettuata da un invalido civile maggiorenne, è necessario indicare la dicitura “Richiesta ai sensi della Sentenza della Corte Costituzionale n. 152 del 23 giugno 2020“;
- inserire i redditi personali ed, eventualmente, quelli coniugali;
- allegare il verbale di invalidità.
Specifichiamo, infine, che l’importo pieno spetta solo nel caso in cui non si abbiano ulteriori redditi oltre la pensione di inabilità. In caso contrario, la maggiorazione viene erogata in misura parziale.
