La Legge anziani prevede importantissime novità sull’assistenza ai non autosufficienti. Più di 10 milioni di persone potranno beneficiarne.
È stata approvata la cd. Legge Anziani o Riforma sulla non autosufficienza.
Si tratta di una notizia molto importante, per le innovazioni che apporterà, soprattutto in relazione alla proposizione delle domande di accompagnamento e di invalidità.
Cosa cambia per i soggetti anziani non autosufficienti e per le loro famiglie? L’obiettivo primario è il riconoscimento della specificità della non autosufficienza e la predisposizione di concrete misure di intervento.
Analizziamo i punti cardine della Riforma e scopriamo in che modo inciderà sulla vita dei diversamente abili.
Legge anziani: i tre pilastri
Gli obiettivi principali che si intendono perseguire tramite la Legge anziani sono tre:
- costruire di un sistema di welfare unitario, che consenta di affrontare le criticità in maniera più agevole;
- trovare nuovi modelli di intervento, che valutino attentamente tutte le esigenze degli anziani non autosufficienti;
- incrementare i finanziamenti pubblici. Molte riforme, in passato, sono state accantonate a causa della mancanza di fondi economici.
Come abbiamo anticipato, le innovazioni che entreranno in vigore grazie alla Legge anziani sono molteplici.
Innanzitutto, l’assistenza domiciliare che, attualmente, non è adatta ai soggetti non autosufficienti. In base al normativa dell’Adi, infatti, sono previsti interventi monoprestazionali, da parte d infermieri, e di breve durata (massimo 2 o 3 mesi).
Sono, senz’altro, degli interventi necessari, ma alle persone non autosufficienti servono anche altre tipologie di sussidi oltre a quello infermieristico, ad esempio, psicologico e sociale. La dura del beneficio, inoltre, dovrebbe essere almeno biennale.
L’indennità di accompagnamento, poi, dovrà essere erogata in misura differente a seconda delle esigenze assistenziali del beneficiario.
Chi, inoltre, assumerà una badante dovrà stipendiarla con la nuova prestazione statale. Proprio per le badanti saranno previsti degli standard formativi a livello nazionale, per rafforzare il ruolo di tale figura.
Tutte le strutture assistenziali, infine, dovranno munirsi di personale altamente qualificato, soprattutto quelle destinate alla cura delle persone con Alzheimer.
Legge anziani: le nuove regole per invalidità e accompagnamento
Per quanto riguarda le prestazioni di invalidità e di accompagnamento, la Legge anziani ha come obiettivo la semplificazione delle procedure burocratiche in fase di richiesta dei benefici.
Attualmente, gli interessati devono presentare una domanda differente per ciascuna delle agevolazioni legate alla Legge 104.
La Riforma della non autosufficienza, invece, prevede il meccanismo della cd. Valutazione Nazionale Unica, per mezzo del quale si potrà accedere simultaneamente a tutte le prestazioni, in base al grado di gravità della disabilità. Tale valutazione sarà eseguita da una equipe medica paragonabile alle attuali Commissioni ASL- INPS.
La nuova procedura non riguarderà solo i benefici erogati dallo Stato ma anche quelli locali, come l’assistenza domiciliare integrata e la concessione di dispositivi medici (come pannoloni e protesi). Mediante la Valutazione Nazionale Unica, i dati esaminati verranno automaticamente trasmessi alle cd. Unità di Valutazione Multidimensionale Locali.
In questo modo non saranno necessarie ulteriori verifiche e non dovranno essere inoltrati nuovi documenti.
L’indennità di accompagnamento, infine, è di 527 euro al mese per tutti, senza tener conto della gravità dell’handicap. La Legge anziani stabilisce l’obbligo che l’importo venga adeguato alle reali esigenze sanitarie del richiedente, partendo da un minimo di 527 euro mensili. Di conseguenza, la cifra sarà più elevata per coloro che ne hanno maggiormente bisogno.
Le difficoltà per l’attuazione del Progetto
Ci sono, al momento, numerose difficoltà che impediscono che la Riforma abbia effetti concreti. Entro gennaio 2024, sono attesi i Decreti attuativi, senza i quali la Legge anziani rimane attiva solo sulla carta.
C’è, inoltre, bisogno di reperire le risorse economiche idonee. Si stima che servano 5- 7 miliardi di euro, che dovranno essere finanziati con la Legge di Bilancio 2024.
Per permettere la realizzazione della Riforma, infine, si cercherà di utilizzare al meglio i fondi europei del PNRR.