Silvio Berlusconi e la costruzione di Milano 2 green: l’imprenditore precursore dei tempi che ha realizzato i sogni dei cittadini

Silvio Berlusconi è morto stamattina, alle 9.30 del 12 giugno 2023, all’età di 86 anni. Iniziano ad affiorare i ricordi della sua vita da imprenditore.

Nonostante le scelte discutibili e gli scandali dei quali è stato protagonista, Silvio Berlusconi ha scritto parte della storia dell’Italia e ha lasciato un’eredità da non sottovalutare.

Silvio Berlusconi eredità
silvio berlusconi Fonte foto: Ansa – informazioneoggi.it

Una vita intensa spezzata a 86 anni da una leucemia mielomonocitica cronica e da una polmonite che ha aggravato le sue condizioni di salute. Una vita controversa, fatta di successi e di accuse, di progetti vincenti e di scelte sbagliate che dipingono una figura a più tinte, sicuramente non monocromatica.

Silvio Berlusconi si è dedicato alla televisione, allo sport – indimenticabile la sua storia al Milan – alla politica, alla finanza e all’imprenditoria. Mille interessi dai quali sono nati molti successi e guadagni milionari tanto da rendere quasi impossibile stimare il suo patrimonio. Berlusconi aveva fiuto per gli affari e collaboratori in grado di portare avanti le sue idee e i suoi obiettivi. Idee che molto spesso guardavano al futuro e lo intuivano prima degli altri. Ricordate Milano 2? Siamo negli anni ’70 e un imprenditore praticamente sconosciuto investe in questo progetto.

Silvio Berlusconi e Milano 2, nel 1970 un’intuizione sul futuro

Nel 1970 l’obiettivo di Silvio Berlusconi era di creare un impero immobiliare. Iniziò, così, la costruzione di un quartiere residenziale moderno alle porte di Milano. Una piazzetta centrale, un laghetto, un porticato con negozi, campi da tennis, una piscina e la cablatura di tutti gli appartamenti per trasmettere programmi tv via cavo (pochi anni e questa idea sarebbe diventata Canale 5, la prima televisione privata con diffusione nazionale).

Il patrimonio economico di Berlusconi
Silvio Berlusconi: un patrimonio da oltre 6 miliardi di euro (informazioneoggi.it)

Berlusconi immaginava Milano 2 come la città ideale, tranquilla, con ampi spazi verdi, sentieri per i pedoni e piste per le biciclette. Le strade per le auto sono state progettate ad un livello inferiore rispetto all’area urbana per limitare l’impatto del traffico sul quartiere.

Nei suoi piani, dunque, una visione green di un luogo in cui ritrovare equilibrio e benessere psico-fisico. Attenzione all’ambiente per consentire ai cittadini di rinascere in una Milano non più grigia e dai toni spenti ma ricca di sfumature verdi. Eravamo, come detto, negli anni ’70 e forse il sogno di Berlusconi sarà apparso folle o senza senso. Eppure oggi a Milano – e tante altre città – è riaffiorato quello stesso sogno.

I progetti parlano di una città green, vivibile e resiliente entro il 2030. Una metropoli che cambia volto dando spazio all’ambiente con l’obiettivo di tutelare 1,7 milioni di metri quadrati dalla possibile urbanizzazione. Il Piano per Milano 2023 descrive una città sull’impronta di Milano 2. Aree verdi, piste per biciclette, risparmio del suolo, recupero della biodiversità, processi di recupero circolare dei materiali.

Naturalmente oggi possiamo sognare molto più in grande con 50 anni di evoluzione tecnologia dalla nostra parte ma non si può negare che se nel 1970 l’esempio di Milano 2 fosse stato seguito con maggiore attenzione potremmo, oggi, essere molti passi più avanti in direzione “green”.

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