In pensione 11 anni prima? Non si tratta di uno scherzo, ma di un’opportunità da cogliere al volo

La Legge Fornero ha portato a 67 anni il requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia. Ma qualcuno può smettere di lavorare molto prima.

Non tutti i contribuenti sono obbligati ad attendere i 67 anni di età (o 71, in alcuni casi) per accedere alla pensione di vecchiaia.

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Si può andare in pensione prima dei 67 anni – InformazioneOggi.it

Alcune categorie di lavoratori, infatti, possono smettere di lavorare molto prima, addirittura anticipare l’uscita dal lavoro di ben 11 anni.

Chi sono i fortunati e quali sono i requisiti per usufruire di tale agevolazione? Analizziamo la normativa e scopriamolo.

Pensione anticipata: quando si può smettere di lavorare?

In base alle regole dell’attuale ordinamento previdenziale, chi ha iniziato a versare i contributi dopo il 1995 può andare in pensione a 67 anni di età e con 20 anni di contribuzione solo se l’importo dell’assegno è uguale ad almeno 2,8 volte l’Assegno sociale (cioè a 1.400 euro lordi al mese).

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Alcuni contribuenti invalidi possono accedere alla pensione anticipata – InformazioneOggi.it

Allo stesso tempo, è possibile smettere di lavorare anche a 61 anni, se uomo, oppure a 56 anni, se donna, grazie ad una particolare misura, che prende il nome di pensione di vecchiaia anticipata con invalidità pensionabile.

Si tratta di un enorme vantaggio perché consente di abbandonare il lavoro addirittura con 11 anni di anticipo, per le donne, e con 6 anni di anticipo, per gli uomini.

Come anticipato, il beneficio non spetta a tutti ma solo a chi possiede un determinato requisito sanitario.

Condizioni sanitarie per il pensionamento con 11 anni di anticipo

La pensione di vecchiaia anticipata con invalidità pensionabile è riservata ai contribuenti che hanno un grado di invalidità specifica di almeno l’80%.

Non bisogna, tuttavia, confondere tale presupposto con la generica invalidità civile, perché si tratta di condizioni non equiparabili.

L’invalidità civile ordinaria, infatti, consiste nella diminuzione della capacità lavorativa e dello svolgimento delle normali attività della vita quotidiana. L’invalidità specifica, al contrario, si riferisce esclusivamente all’incapacità, da parte dell’invalido, di svolgere le sue specifiche mansioni lavorative.

In che modo si ottiene il riconoscimento dell’invalidità ai fini della pensione anticipata? Bisogna, innanzitutto, richiedere al proprio medico di famiglia il rilascio del cd. certificato medico introduttivo, da inviare telematicamente all’INPS. Senza tale documento, non è possibile presentare la domanda di pensionamento. Una copia della certificazione dovrà, poi, essere consegnata al patronato per effettuare l’istanza e ottenere la convocazione a visita.

Oltre al certificato del medico curante, infatti, l’interessato deve munirsi anche del certificato di invalidità. Quest’ultimo viene concesso solo dopo una specifica visita medica dinanzi ad una Commissione ASL integrata con un medico dell’INPS.

Se si pensa di poter rientrare in tale categoria, consigliamo di rivolgersi ad un CAF/ Patronato e richiedere tutte le informazioni per attivare la procedura.

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