Congedo 104 per accudire figlio disabile: spetta anche se la mamma è casalinga? La risposta è inaspettata

I  lavoratori dipendenti possono richiedere il congedo 104 per assistere un familiare disabile. Vale anche per i genitori di figli affetti da handicap.

Il congedo 104 è una fondamentale agevolazione che consente di conciliare la vita lavorativa con la necessità di accudire un parente disabile grave.

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Il congedo 104 spetta ai caregivers di disabili gravi – informazioneOggi.it

Cosa prevede la normativa nel caso in cui un padre sia lavoratore dipendente e la moglie casalinga? Può il genitore che lavora richiedere i permessi per prendersi cura del figlio malato? Analizziamo, nel dettaglio, la vicenda.

Congedo 104 per i genitori: è consentito quando l’altro coniuge non lavora?

I genitori di bambini e ragazzi disabili possono richiedere, ai sensi della Legge n. 53/2000, dei permessi lavorativi e un periodo di congedo, entrambi retribuiti.

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Il congedo 104 spetta anche se uno dei coniugi è una casalinga o un disoccupato – InformazioneOggi.it

La Circolare n. 133/2000 dell’INPS aveva, tuttavia, introdotto un principio non sancito inizialmente dal legislatore. Aveva, infatti, escluso la fruizione dei permessi a favore del genitore lavoratore se l’altro coniuge era a casa.

Il Decreto Legislativo n. 151 del 26 marzo 2001, poi, ha tentato di semplificare la normativa in tema di permessi e congedo 104. L’art. 42 del Decreto ha previsto che le agevolazioni lavorative per i dipendenti con un figlio disabile grave spettano anche se l’altro genitore non lavora (ad esempio, è casalinga o disoccupato). Tale principio, inoltre, è valido sia nel caso di figlio disabile minorenne sia nel caso di figlio maggiorenne.

L’INPS, dunque, ha emanato una nuova Circolare, la n. 138 del 10 luglio 2001, per ribadire la regola, che si applica sia ai 3 giorni di permesso previsti dall’art. 33 della Legge 104/1992 sia al congedo biennale retribuito.

Per richiedere il congedo 104, però, è necessario che il figlio conviva con i genitori e che sia stato riconosciuto disabile grave (ai sensi dell’art. 3, comma 3, della Legge104/1992) per almeno 5 anni. Tale termine decorre dalla data di accertamento oppure da quella di presentazione della domanda.

I vantaggi dei genitori di figli disabili: attenzione ai requisiti

Le agevolazioni lavorative per assistere un figlio gravemente malato possono essere richieste dal genitore lavoratore dipendente anche se il coniuge è casalinga o disoccupato.

Ma quali sono i benefici previsti per i genitori caregivers? In particolare, sono due le misure più utilizzate: i permessi e il congedo retribuito.

I tre giorni di permesso mensile retribuito possono essere frazionati anche a ore e sono riservati ai parenti entro il secondo grado del disabile grave oppure entro il terzo grado, se i genitori o il coniuge sono over 65.

Il congedo 104, invece, dura 2 anni e permette al beneficiario di prestare cura e assistenza al familiare disabile grave continuando a percepire lo stipendio ordinario.

Chi può richiedere il congedo 104? L’ordine di priorità

Il congedo 104 biennale può essere accordato al familiare o affine entro il terzo grado, che sia convivente con il disabile grave, secondo uno specifico ordine di priorità.

In particolare, possono beneficiarne:

  • il coniuge, l’unito civilmente o il convivente di fatto del soggetto affetto da disabilità grave;
  • i genitori (anche adottivi o affidatari) del disabile, se il coniuge, il convivente di fatto o l’unito civilmente è deceduto, mancante o affetto da patologie invalidanti;
  • uno dei figli conviventi del disabile grave, se il coniuge, il convivente di fatto, l’unito civilmente ed entrambi i genitori sono mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
  • uno dei fratelli o sorelle conviventi del soggetto disabile, se il coniuge, il convivente di fatto, l’unito civilmente, entrambi i genitori e i figli del disabile grave sono mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
  • un parente o affine entro il terzo grado convivente del disabile, se tutti i soggetti sopra menzionati sono deceduti, mancanti o affetti da patologie invalidanti.
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