Tutti possono lavorare in Comune purché si rispettino i requisiti e si superi un concorso. È possibile anche per le persone disabili.
Sono molti gli italiani che aspirano al posto fisso nella pubblica amministrazione, ovvero negli enti statali (come i ministeri) oppure negli enti pubblici (come i Comuni). Il motivo è che la posizione lavorativa è sicura e prevede tutele per i dipendenti.
Secondo quanto previsto dalla legge per accedere a tali posti è necessario svolgere un concorso pubblico, anche in caso di mobilità interna. I posti disponibili possono essere a tempo determinato o indeterminato. Ovviamente tutto dipende dal Piano di assunzione previsto dal Comune (o da altro ente della pubblica amministrazione) e dalla disponibilità delle risorse economiche.
La normativa sull’assunzione di personale in un Comune, in un altro ente statale ma anche in aziende private, prevede che qualora ci fossero più di 15 dipendenti scatta l’obbligo di assumere categorie protette. Scopriamo chi sono e in quale modo possono lavorare nei Comuni.
Le persone disabili possono lavorare in Comune, ecco come
Di solito, i Comuni assolvono l’obbligo di assumere personale iscritto alle categorie protette riservando dei posti all’interno del bando di concorso oppure pubblicando periodicamente concorsi riservati solo a tali persone. Però per poter partecipare le persone con disabilità devono essere anche iscritte nella lista del collocamento mirato.
Ai sensi della legge numero 68 del 1999 alle categorie protette possono iscriversi:
- gli invalidi civili, ovvero persone affette da disabilità fisica, psichica o sensoriale con un handicap riconosciuta superiore al 45%;
- invalidi del lavoro, purché abbiano un riconoscimento di invalidità INAIL superiore al 33%;
- non vedenti, ovvero persone con cecità totale o che hanno un visus residuo non superiore a un decimo a entrambi gli occhi;
- sordi, ovvero persone colpite da sordità alla nascita o prima dell’apprendimento;
- invalidi di guerra, invalidi civili di guerra, invalidi per servizio.
Un candidato disabile che decide di partecipare a un concorso pubblico deve essere in possesso dei requisiti generali riportati dal bando, a prescindere dall’iscrizione alle categorie protette. Ovviamente, ci sono alcuni requisiti che non saranno richiesti: per esempio, l’assolvimento dell’obbligo di leva.
Differente sarà la modalità di svolgimento delle prove dei concorsi per consentire alle persone disabili di essere valutati allo stesso modo degli altri candidati. Infatti, al momento della domanda la persona con disabilità deve segnalare se deve sostenere gli esami con l’uso degli ausili necessari e con tempi aggiuntivi.
Inoltre, il decreto legge numero 90 del 2014 (decreto Semplificazioni) ha stabilito che le persone con disabilità riconosciuta pari o superiore all’80% non dovranno sostenere la prova preselettiva, qualora fosse prevista dal bando di concorso.