Partita Iva, controlli serrati del Fisco: chi deve avere paura e cosa rischia | La resa dei conti

Brutte notizie per molti titolari di Partita Iva in quanto rischiano di finire sotto la lente di ingrandimento del Fisco.

Occhio ai controlli dell’Agenzia delle Entrate sui titolari di Partita Iva, in quanto in alcuni casi si rischia di dover fare i conti con conseguenze indesiderate. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere.

ragazzo con lente di ingrandimento
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L’evasione fiscale continua a essere uno dei principali problemi della nostra società. Si tratta, d’altronde, di comportamenti che finiscono per pesare sul bilancio dello Stato e di conseguenza sulle nostre finanze personali, dato che con le tasse che paghiamo contribuiamo all’erogazione dei vari sussidi e servizi pubblici.

Proprio con l’intento di contrastare tale piaga si assiste a controlli sempre più serrati da parte dell’Agenzia delle Entrate. In particolare, a finire nel mirino del Fisco, sono diversi titolari di partita Iva. Ma cosa sta succedendo? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Partita Iva, controlli serrati del Fisco, chi deve avere paura e cosa si rischia: tutto quello che c’è da sapere

L’Agenzia delle Entrante effettua controlli sempre più serrati sui titolari di Partita Iva. In particolare, in base a quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2023, sono previste ulteriori verifiche volte a favorire l’accertamento dell’effettivo svolgimento dell’attività lavorativa. Nel caso in cui dai controlli dovessero emergere delle irregolarità, ecco che l’Agenzia delle Entrate potrà emanare un provvedimento di cessazione della partita IVA stessa.

In particolare a finire nel mirino sono le cosiddette Partite Iva “apri e chiudi”. In ogni caso, come sottolineato dalla stessa Agenzia delle Entrate, i controlli vengono effettuati già in fase di apertura di una nuova partita Iva. Questo soprattutto in presenza di elementi di rischio, come ad esempio l’inadempimento degli obblighi dichiarativi e di versamento delle imposte.

Tale discorso risulta valido anche per i titolari di partite Iva esistenti che riprendono ad operare dopo un periodo di inattività. Ma come vengono effettuati i controlli? Ebbene, innanzitutto l’Agenzia delle Entrate controlla i dati disponibili presso le varie banche dati, oltre ad eventuali segnalazioni. In caso di sospetti invita il soggetto interessato a presentarsi presso l’ufficio di competenza per valutare la situazione.

Nel caso in cui il contribuente non si presenti o non fornisca documentazione idonea a dimostrare l’insussistenza del profilo di rischio, l’Agenzia delle Entrate può far chiudere la partita Iva e commissionare una sanzione pari a ben tre mila euro. Il soggetto interessato per ottenere una nuova partita Iva deve rilasciare una polizza fideiussoria o una fideiussione bancaria dalla durata di tre anni dall’importo non inferiore a quota 50 mila euro.

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