Silvio Berlusconi era il fautore dell’innalzamento delle pensioni minime a mille euro. Ora che è morto cosa accadrà alla proposta?
Nei piani di Berlusconi l’aumento dell’importo delle pensioni minime a mille euro per consentire a tanti cittadini di arrivare a fine mese con meno pensieri.
In Italia si vive bene o no? Una domanda che metterebbe in crisi la maggior parte dei cittadini. La nostra bella nazione ha tantissimi lati positivi ma anche numerose problematiche che impediscono a tante persone di vivere serenamente. Troppe tasse, stipendi e pensioni insufficienti, costo della vita sotto controllo, dubbi sulla Giustizia, offerta di lavoro precaria, mancanza di meritocrazia. Insomma, gli italiani vanno avanti tra tante difficoltà cercando di barcamenarsi come possono per arrivare a fine mese e togliersi qualche sfizio.
La situazione è particolarmente scoraggiante per i pensionati che vivono con il trattamento minimo. I fortunati arrivano a 600 euro circa ma cosa si fa ad affrontare tutte le spese con una cifra così bassa? Da qui la proposta portata avanti da Silvio Berlusconi di alzare queste pensioni a mille euro. Ora che l’ex Premier è deceduto cosa succederà?
Pensioni minime a mille euro, c’è ancora speranza?
Lo scorso 12 giugno 2023 è morto Silvio Berlusconi. La notizia ha destato molto scalpore tanto da far passare in secondo piano alcuni eventi altrettanto importanti – lo stesso giorno è venuto a mancare Francesco Nuti, noto attore, registra, cantante, sceneggiatore e produttore cinematografico. Ora si pensa al post Berlusconi, a chi prenderà il suo posto e quale sarà l’eredità che arriverà agli italiani.
I pensionati riflettano specialmente sul progetto dell’incremento delle pensioni minime a 1.000 euro. Un traguardo importante che significherebbe per molti cittadini raddoppiare l’importo percepito ogni mese. Per quanto la figura di Berlusconi sia discutibile secondo molti aspetti è altrettanto vero che come imprenditore ha raggiunto un successo incredibile e come politico ha messo in atto dei cambiamenti soprattutto a livello previdenziale.
Nell’ultima campagna elettorale l’ex Premier ha ribadito più volte l’intenzione di portare le pensioni minime a mille euro. Lui è stato quello dell’incremento al milione, ricordiamo, e così tanti pensionati speravano in un bis in favore degli italiani con meno reddito.
Cosa accadrà? Difficile a dirsi, siamo ancora lontani dall’ufficializzazione della Legge di Bilancio 2024. Ciò che è certo è che le risorse ci sono a malapena per mettere in atto la Riforma delle Pensioni chiesta dai lavoratori. Che si possa realizzare il piano di pensioni minime a mille euro appare ora improbabile.
Qualche piccolo segnale di incremento c’è stato con il Governo Meloni. Oggi il trattamento minimo è di 572 euro al mese per tredici mensilità che sale a 600 euro per gli over 75. Aumenterà ancora? Possiamo solo attendere mentre l’esecutivo studia e progetta i piani da attuare per soddisfare la stragrande maggioranza dei cittadini.