Conto corrente bancario aperto e tante informazioni da recepire. Un contesto non proprio semplice come ci si potrebbe immaginare.
Oggi come oggi qualsiasi cittadino ha a disposizione uno o più conti corrente per poter in qualche modo gestire il proprio quotidiano. Parliamo nello specifico di tutte quelle piccole operazioni che scandiscono le vite dei cittadini. Pensiamo per esempio alla modalità di ricezione dello stipendio, pagamento mutui, spese varie. Tutto quello che riguarda insomma la gestione del denaro fa parte di quella logica che mette al primo posto il fatto di dover possedere un conto corrente.
Nel momento in cui un qualsiasi cittadino entra in banca ed apre un conto corrente firma un accordo, un impegno con l’istituto in questione che comprende tra le tante cose il rispetto di specifiche norme comportamentali che riguardano la gestione del proprio denaro.
Parliamo di regolamenti abbastanza noti, che caratterizzano quelli che sono i contratti stipulati tra cliente e banca che in quello specifico momento fornisce un servizio ben preciso. In molti casi, però, le cose potrebbero andare in maniera del tutto diversa.
Nello specifico tali norme comportamentali che, cosi come anticipato, riguardano la gestione del proprio denaro rispetto a quanto sancito dalla legge, vanno a rappresentare un rischio non da poco per lo stesso correntista. Parliamo quindi del cittadino in questione.
Una serie di doveri da parte del correntista che oltre a mettere in sicurezza tutte le informazioni che riguardano il proprio contratto e i propri strumenti di pagamento e gestione, devono essere rispettati per non rischiare di subire, per cosi dire, una serie di controlli.
La banca infatti è tenuta a segnalare a chi di dovere una eventuale condotta scorretta o non allineata, in un certo senso, dello stesso correntista. Nello specifico tale azione può riguardare il non rispetto delle norme su pagamenti, veramente e prelievi in merito al proprio conto corrente.
Mai far insospettire la propria banca: quello che il correntista rischia
Pensiamo dunque a quali possono essere queste operazioni in qualche modo da non mettere in atto per non rischiare di far insospettire, per l’appunto la propria banca. Il limite di prelievi per 10mila euro in un mese, per esempio, non dovrebbe mai essere valicato.
A quel punto, infatti, proprio in virtù dei regolamenti vigenti, la banca in questione avrebbe l’obbligo di segnalare tale condotta all’Unità d’Informazione Finanziaria che di conseguenza potrà inoltrare il tutto alla Guardia di Finanza. Una situazione potenziale di certo non delle migliori.
Il tutto, per esempio è regolato attraverso il D.Lgs. n.231/2007 immaginato al fine di contrastare il fenomeno del riciclaggio di denaro, beni o altre utilità , che all’art.22 prevede specifici obblighi per il cliente. La banca potrebbe dunque svolgere specifiche verifiche nel caso in cui tali limiti riguardanti particolari operazioni vengano di fatto superati.
Lo stesso articolo 22 inoltre dispone che lo stesso cliente debba fornire tutte le spiegazioni del caso in forma scritta. Nel caso in cui il cliente non indichi la realtà dei fatti si possono rischiare multe che vanno da 10mila euro fino a 30mila euro. Prevista, inoltre la reclusione da 6 mesi a 3 anni. Non proprio qualcosa di irrilevante insomma. Massima attenzione dunque per evitare di correre specifici rischi.