Con l’estate cresce la voglia del gelato, ma i prezzi aumentano: i motivi non sono quelli che ti aspetti

Di quanto è cresciuto il prezzo medio per quanto riguarda il gelato, con i prezzi aumentati: i dettagli e le ragioni

L’estate ormai è arrivata a di pari passo con l’aumento delle temperature, cresce anche la voglia di un buon gelato artigianale da gustare per rinfrescarsi. Ma ad aumentare non sono soltanto le temperature ed i gradi, ma anche il prezzo medio stesso del gelato.

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aumento prezzo gelato 2023, i motivi -informazioneoggi.it

Nell’estate 2023 infatti potrebbero non esser più sufficienti spiccioli e monetine per comprare il classico cono oppure la coppetta, dal momento che il gelato è il protagonista, nel corso degli ultimi mesi, di un grosso aumento.

Ad affermarlo, come si legge su Pisa Today, è Consumerismo No Profit, che ha posto a confronto il prezzo dei gelati in diverse città d’Italia.

La crescita del prezzo medio registrato in Italia a maggio, è pari a più ventidue per cento come incremento medio, al confronto del medesimo periodo di un anno fa.  A spiegarlo, il presidente Luigi Gabriele.

Gelato, aumento del prezzo boom: perché costa di più

Un aspetto davvero importante quello che si lega all’aumento del prezzo medio del gelato per quanto riguarda quest’anno, come si evince dall’analisi di Consumerismo No Profit.

aumento prezzo gelato 2023, le ragioni
perché il legato costa di più -informazioneoggi.it

Ad incidere sui listini del gelato è la crescita dei costi delle materie prime, a partire dalle uova, oppure lo zucchero, o ancora la frutta. Inoltre, pesa anche il caro-energia che comporta aggravi dei costi di produzione.

Crescono tanto i prezzi dei gelati in vaschetta che si vedono nei supermercati quanto quelli confezionati che si trovano all’interno dei bar. Stesso aspetto riguarda anche coni e coppette delle gelaterie, e in tal senso, si legge, si pensi che a Roma il prezzo di un piccolo cono da 2 gusti può essere anche superiore ai quattro euro, nelle zone maggiormente turistiche.

Crescono poi anche i prezzi all’ingrosso di latte, zucchero e uova. Così come della frutta, dei semi-lavorati come la pasta di nocciola, oppure di pistacchio, e anche le confezioni della carta e della plastica.

Ad ogni modo, viene spiegato, l’andamento dei listini si diversifica molto a seconda del territorio, secondo Consumerismo No Profit.

Partendo da una vaschetta da un chilo che si vende negli esercizi commerciali, ecco che si nota che Firezza è la città col prezzo maggiore del Paese. Invece, quelle maggiormente economiche si legano a Padova, Siena e Vicenza.

Ad ogni modo, pur in presenza dei rincari, non vi è dubbio o quasi a proposito del fatto che tanto gli italiani quanto i turisti, nei mesi a venire, proseguiranno a premiare le quarantamila, all’incirca, gelaterie artigianali dislocati da nord a sud, ed isole comprese.

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