Le nuove leggi europee impongono specifici parametri che andranno a riguardare nello specifico le stesse scelte degli italiani.
Gli elettrodomestici di casa potrebbero rappresentare in qualche modo un caro vecchio ricordo. Il motivo è molto semplice. Specifici strumenti, per cosi dire, presto saranno considerati non del tutto efficienti per quel che riguarda l’impatto ambientale, di conseguenza con il passare degli anni si passerà a prodotti completamente diversi, cosi come di fatto avviene gradualmente già da tempo. Ci sono poi le nuove leggi europee in merito.
Il conto alla rovescia è partito. A dirlo in pratica sono le nuove disposizioni europee in termini di impatto ambientale degli elettrodomestici di casa nostra e non solo. Di recente, infatti la stessa Commissione Europea ha presentato uno specifico piano a riguardo.
Il tutto è incentrato sul tentativo di rafforzamento della competitività industriale europea. Il Green Deal punterà alle emissioni zero in sostegno di una rapidissima transizione verso una più che mai concreta neutralità climatica. I cittadini insomma sono chiamati in qualche modo ad aggiornarsi in merito.
Gli obblighi imposti dalla stessa Comunità Europea in merito ai già citati propositi andrà a prevedere una serie di novità riguardanti la sostituzioni di specifiche tipologie di elettrodomestici. Andiamo dunque a vedere quali “strumenti” di casa nostra dovranno essere prima o poi sostituiti.
Nello specifico stiamo parlando di condizionatori, cucine a gas, frigoriferi e caldaie a gas. L’Ue ha in mente, di conseguenza di arrivare allo stop di specifici climatizzatori. Il tutto riguarda nello specifico la lotta agli idrofluorocarburi, noti anche come F-gas, e il loro effetto serra.
Elettrodomestici, è conto alla rovescia: quali sono le disposizioni nello specifico
Le nuove disposizioni in merito alla tutela dell’impatto ambientale prevedono inoltre lo stop alla circolazione delle vecchie caldaie a gas. La scomparsa di tali elettrodomestici è prevista per il 2029. La legge inoltre prevede la ristrutturazione obbligatoria per gli immobili e gli edifici di classe inferiore alla entro il 2023.
Tale processo avverrà attraverso i seguenti passi:
- entro il 2030 tutti gli edifici residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E;
- entro il 2033 la classe energetica da raggiungere dovrà essere la D;
- entro il 2040 si dovrà raggiungere un livello tale da garantire un parco immobiliare a zero emissioni entro il 2050.
Gli immobili che, secondo quanto previsto dalla nuova disposizione europea, saranno esonerati dall’obbligo di ristrutturazione sono:
- seconde case;
- edifici di pregio artistico;
- edifici riconosciuti meriti storico-architettonici;
- edifici di culto.
Pensiamo dunque ad un futuro completamente diverso per i nostri immobili che avranno una sorta di efficienza propria assolutamente rivoluzionaria rispetto ai canoni previsti fino a pochissimo tempo fa. Pensiamo dunque a quanto tali disposizioni faranno risparmiare ai cittadini in termini di sprechi di energia. Inoltre, chiaramente c’è il discorso legato al rispetto dell’ambiente, al momento di fondamentale importanza. La tutela del tutto passa chiaramente anche attraverso una serie di vantaggi per gli stessi cittadini che provvederanno alle specifiche ristrutturazioni. Il tutto dovrà compiersi entro tempi previsti dalle stesse disposizioni comunitarie. In cima a tutto insomma, gli interessi dei cittadini e dell’ambiente che ci circonda.