Uno dei fastidi in assoluto più diffusi tra i cittadini. Uno di quelli più insopportabili da gestire, lo dicono in fatti.
Nella maggior parte dei casi chi soffre di mal di testa è destinato, in qualche modo a gestire in modo del tutto naturale, per forza di cose, una situazione che spesso può avere delle implicazioni grandissime su tutto quello che in una giornata si è portati a dover fare. Lavoro, commissioni, casa, tutto, ma proprio tutto insomma. Spesso i cittadini che soffrono di mal di testa assumono farmaci per combatterli. Ci si chiede se quei farmaci possono realmente rappresentare la soluzione.
Nella maggior parte dei casi si opta per farmaci antidolorifici, spesso acquistati senza nemmeno l’indicazione del proprio medico di base. Nello specifico si fa riferimento a medicinali antidolorifici oppiacei a base di codeina. In realtà il tutto potrebbe essere sbagliato.
Si utilizzano tali prodotti in caso di mal di testa, che si tratti di un disturbo emicranico, acuto o cronico, che in realtà non dovrebbero essere utilizzati, indipendentemente dalla stessa intensità del dolore avvertito. Spesso, insomma, si abusa di tali farmaci.
Di recente la rivista francese “60 Millions de Consommateurs”, ha ribadito quanto troppo spesso si faccia un utilizzo improprio di specifici medicinali in Francia. Nel 40% dei casi, infatti i cittadini che assumono codeina lo fanno nel tentativo di placare i mal di testa.
Nicolas Authier, capo del dipartimento di medicina del dolore presso l’ospedale universitario di Clermont-Ferrand in merito alla questione ha cosi dichiarato: “Siamo di fronte a un duplice abuso, da parte dei prescrittori e da parte dei pazienti. Il problema è che, poiché la codeina non è molto efficace contro il mal di testa, il paziente la riprende. Corre quindi il rischio, da un lato, di sviluppare nuovi mal di testa dovuti all’abuso di droghe e, dall’altro, di sviluppare una dipendenza”.
Mal di testa, il rimedio forse non è quello giusto: il parere dell ISS
Dello stesso parere, in merito all’inopportuno utilizzo di questi specifici farmaci sembra essere l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), che fa riferimento addirittura a ipotetiche sgradevoli conseguenze: “Gli antidolorifici sono una valida soluzione per alleviare i disturbi del mal di testa ma, se utilizzati per più di 2 o 3 volte alla settimana, possono divenire essi stessi causa di mal di testa. Le cefalee da antidolorifici, o cefalee di rimbalzo, sono mal di testa ripetuti o quotidiani provocati dall’assunzione di antidolorifici protratta per diversi mesi”.
Nel dettaglio, quindi, riferendosi al rischio di cefalee di rimbalzo, l’ISS fa riferimenti ai seguenti farmaci, che non dovrebbero essere assunti per disturbi come il mal di testa:
- codeina
- paracetamolo
- farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) (ad esempio aspirina e ibuprofene)
- farmaci specifici antiemicranici (ad esempio il sumatriptan)
“Tra questi – specifica l’ISS – gli antidolorifici contenenti codeina sono quelli con il rischio più alto di causare il mal di testa da uso eccessivo di farmaci”. In ogni caso bisognerebbe sempre affidarsi ai consigli del proprio medico di base prima di prendere decisioni che potrebbero poi rivelarsi assolutamente dannose. Massima attenzione, dunque, e mai affrettarsi a rischiare, assumendo farmaci poco adatti al tipo di disturbo per provare a sconfiggere un dolore che letteralmente, spesso, si fa insopportabile.