Assegno ordinario, tra rinnovo e conferma automatica: i dettagli da conoscere

L’Assegno ordinario di invalidità per le persone con capacità lavorativa ridotta ha una scadenza triennale ma non per sempre.

I cittadini lavoratori dipendenti, autonomi e iscritti alla Gestione Separata possono richiedere l’assegno ordinario di invalidità.

Assegno Ordinario quando c'è la conferma automatica
Assegno ordinario, rinnovo e conferma automatica – Informazioneoggi.it

Tra le prestazioni riservate agli invalidi citiamo l’Assegno ordinario dedicato a chi ha la capacità lavorativa ridotta a meno di un terzo per un’infermità fisica o mentale. L’INPS si occupa della gestione della misura e dello sbrigo delle istanze inoltrare da chi soddisfa i requisiti.

Possono accedere al trattamento dipendenti, autonomi come artigiani, commercianti, coltivatori diretti, mezzadri e coloni nonché gli iscritti alla Gestione Separata. L’Assegno ordinario decorre dal 1° giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda a condizione che tutte le condizioni di accesso (sanitarie e amministrative) siano soddisfatte. Come detto occorrerà avere un difetto fisico o mentale che comporti una riduzione della capacità lavorativa a meno di un terzo. Inoltre bisognerà aver maturato almeno 260 contributi settimanali di cui 156 nel quinquennio precedente la data di presentazione della domanda.

La misura ha validità triennale. Cosa significa?

Assegno ordinario, prima il rinnovo poi la conferma automatica: la tempistica

Il beneficiario dell’Assegno ordinario deve chiedere il rinnovo della prestazione prima della scadenza. Significa che prima che scadano tre anni dall’inoltro della domanda sarà necessario presentare una nuova istanza. Solo dopo tre riconoscimenti consecutivi – questo quanto si legge sul portale dell’INPS – la misura verrà confermata automaticamente.

conferma dell'Assegno ordinario
Quando l’assegno ordinario diventa permanente – Informazioneoggi.it

Ciò non significa che il cittadino continuerà a ricevere la misura per sempre. L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, infatti, ha la facoltà di poter chiedere in qualsiasi momento la revisione e far sottoporre il percettore a visita medica. L’obiettivo è verificare che i requisiti di accesso alla prestazione continuino ad essere soddisfatti.

Tutto questo fino al compimento dei 67 anni di età e alla maturazione dei venti anni di contributi ossia al raggiungimento della pensione di vecchiaia. Spegnendo 67 candeline l’Assegno ordinario di invalidità verrà trasformato d’ufficio nella pensione di vecchiaia.

Una puntualizzazione sulla richiesta del pensionamento anticipato. Per andare in pensione prima del tempo non bisognerà chiedere il rinnovo della prestazione. Se il cittadino presenta un’invalidità pari almeno all’80% può ottenere il pensionamento a 61 anni se uomo e 56 anni se donna con venti anni di contributi. Questo, però, solamente interrompendo le erogazioni dell’Assegno Ordinario. E per farlo bisognerà attendere i tre anni dal rilascio della prestazione.

Invece di rinnovare, dunque, soddisfacendo i requisiti di anticipo pensionistico si dovrà rinunciare alla misura in favore del pensionamento. Il discorso non vale dopo il terzo rinnovo. Come detto l’Assegno diventa permanente. Significa che non vi si potrà rinunciare. Di conseguenza non saranno concesse forme di pensionamento anticipato ma solo il raggiungimento della pensione di vecchiaia.

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