Allarme sanitario nel nostro Paese dove le malattie trasmesse dalle zanzare sono in netto aumento rispetto al passato.
La Febbre del Nilo, a dispetto del nome, sbarca anche in Italia e gli esperti sono molto preoccupati. Ecco la situazione attuale.
Il virus veicolato dalle zanzare, e in particolare due specie che abbondano nei nostri territori, è il West-Nile e chi viene infettato può manifestare sintomi da lievi a molto gravi.
La malattia, infatti, può dare sintomi simil-influenzali come febbre, debolezza, mal di testa e nausea. In alcuni casi, però, può peggiorare e portare a meningite, encefalite o altri problemi neurologici. Attualmente non esistono vaccini contro questo virus.
West-Nile, allarme sanitario in Italia dove i casi sono di più rispetto ad altri Paaesi europei
Il timore, anche se per adesso la trasmissione da uomo a uomo non si manifesta, è soprattutto per cosa può capitare ai soggetti più deboli come bambini, anziani e donne in gravidanza.
Inoltre il virus può passare tra soggetti mediante contatto di sangue tra una persona malata e una sana. Pensiamo, ad esempio, ad un caso di trasfusione o ad una madre che può infettare il feto.
L’unica “buona notizia”, se così possiamo dire, è che la maggior parte delle persone che contrae la febbre del Nilo non accusa sintomi gravi e si garantisce un’immunità a vita.
I numeri divulgati dall’ECDC, però, non sono rassicuranti. Nel 2022, che è stata un’estate particolarmente calda, gli enti preposti hanno registrato 1333 casi e almeno 92 decessi all’interno dell’UE; in Italia ci sono stati ben 723 casi.
Questi numeri, secondo gli esperti, sono destinati a crescere vista l’ampia diffusione delle due specie di zanzare che veicolano il virus, ovvero l’Aedes albopictus (la zanzara tigre) e l’Aedes aegypti.
Sempre secondo l’ECDC risulta chiaro che l’Italia è uno dei Paesi più colpiti a causa del clima, che si sta progressivamente “tropicalizzando”. Andando a vedere il numero dei casi segnalati dagli altri Paesi, infatti, si evince che dove è più freddo ci sono meno zanzare e quindi minori probabilità di diffusione dell’infezione.
Oltre alla Grecia, che ha segnalato nel 2022 286 casi, in altri territori si sono registrati molti meno malati: in Romania 47, in Germania solamente 16, in Ungheria 14, in Croazia 8, in Austria e Francia 6, in Spagna 4 e in Slovacchia e Bulgaria solamente 1.
Non solo temperature torride, però, possono favorire l’aumento delle zanzare pericolose: anche le piogge intense e le alluvioni – come si sta verificando quest’anno – sono sicuramente un fenomeno climatico che aiuta la proliferazione di questi insetti.
L’unica cosa da fare, al momento, è puntare sulla prevenzione, come consigliano gli esperti. Fondamentale rimane sempre l’auto-protezione, utilizzando abiti coprenti e/o repellenti, nonché zanzariere a porte e finestre.