Legge 104 e invalidità all’80%: a cosa si ha diritto? Le opportunità sono incredibili

La Legge 104 prevede diversi vantaggi e benefici, a seconda della percentuale di invalidità riconosciuta. In cosa consistono?

Per il riconoscimento dell’invalidità civile è necessario sottoporsi ad una visita medica dinanzi ad una Commissione ASL/INPS. Al termine dell’accertamento viene rilasciato un verbale, nel quale è indicata la percentuale di invalidità posseduta.

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Gli invalidi possono usufruire di numerose agevolazioni – InformazioneOggi.it

Se l’invalido ha presentato anche domanda per la Legge 104, nel verbale sarà riportato il riconoscimento dell’handicap. Sulla base del grado di invalidità, si può accedere ad una serie di agevolazioni economiche, fiscali, lavorative.

A cosa si ha diritto con un’invalidità dell’80%? Nel dettaglio, spettano le seguenti prestazioni:

  • Assegno mensile di assistenza oppure Assegno Ordinario di Invalidità;
  • congedo per cure;
  • esenzione dal pagamento del ticket sanitario ed erogazione di ausili e protesi gratuiti;
  • contrassegno auto per invalidi;
  • assegnazione della casa popolare;
  • pensione anticipata;
  • Ape Sociale;
  • inserimento all’interno delle categorie protette;
  • benefici fiscali, permessi e congedo retribuiti (se si è anche titolari di Legge 104).

Analizziamo nel dettaglio tali misure.

Legge 104 e invalidità al’80%: quando si riceve l’Assegno mensile di assistenza e l’Assegno Ordinario di Invalidità?

Specifichiamo, innanzitutto, che l’invalidità all’80% è un’invalidità parziale, che spetta a chi possiede una percentuale compresa tra il 75% e il 99%.

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La Legge 104 assicura vantaggi economici, lavorativi e fiscali – InformazioneOggi.it

Gli invalidi parziali hanno diritto all’Assegno mensile di assistenza, del valore di 313,91 euro al mese.

Oltre al requisito sanitario, tuttavia, è necessario che il reddito posseduto non superi la soglia di 5.391,88 euro all’anno.

Nel caso in cui si percepisca un reddito superiore oppure si abbiano contributi da lavoro, è possibile richiedere l’Assegno Ordinario di Invalidità (AOI).

In tal caso, è richiesta un’età anagrafica compresa tra i 18 e i 67 anni e almeno 5 anni di contributi, dei quali almeno 3 accreditati negli ultimi 5 anni.

L’importo dell’AOI varia a seconda del reddito percepito. La prestazione ha durata triennale, ma al termine, se permangono le condizioni sanitarie, si rinnova. Dopo 3 rinnovi consecutivi, l’Assegno Ordinario di Invalidità diventa definitivo, anche se l’INPS può sempre convocare a visita il beneficiario, per accertare che abbia ancora tutti i requisiti stabiliti dalla legge.

Benefici in ambito sanitario: congedo per cure, esenzione ticket e non solo

Gli invalidi con una percentuale superiore al 50% hanno diritto al congedo per cure. Consiste in un periodo di 30 giorni all’anno di assenza giustificata dal lavoro.

Tale congedo va utilizzato per sottoporsi a cure e terapie correlate alle patologie possedute, per le quali è stata riconosciuta l’invalidità civile.

Con una percentuale dell’80% si può richiedere anche l’esenzione totale dal pagamento del ticket sanitario. Se si hanno problemi di deambulazione o si soffre di patologie legate alla vista, spetta il contrassegno invalidi, grazie al quale si può parcheggiare l’auto negli stalli dedicati ai disabili.

Tale grado di invalidità, inoltre, consente l’inserimento all’interno delle graduatorie per l’assegnazione delle case popolari.

Invalidità all’80%: come accedere alla pensione anticipata e all’Ape Sociale?

La Legge 104 e l’80% di invalidità assicurano dei vantaggi anche in ambito lavorativo e, in particolare, ai fini della pensione anticipata.

Sono, però, richiesti almeno 20 anni di contribuzione e 61 anni di età, se uomini, o 56 anni di età, se donne.

I lavoratori non vedenti, inoltre, possono andare in pensione a 56 anni, se uomini, oppure a 51 anni, se donne.

La pensione anticipata per invalidità civile, infine, spetta solo ai lavoratori dipendenti privati iscritti all’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria INPS).

Agli invalidi civili è riservato un particolare strumento di flessibilità in uscita, l’Ape Sociale.

È richiesta un’invalidità di almeno il 74%, 63 anni di età e non meno di 30 anni di anzianità contributiva.

I beneficiari percepiscono un assegno mensile pari all’ammontare della pensione maturata al momento di presentazione della domanda per l’Ape Sociale, ma non superiore a 1.500 euro al mese. La prestazione è erogata fino al raggiungimento dell’età pensionabile (attualmente 67 anni).

Legge 104 e invalidità: quali sono i benefici in ambito lavorativo?

I soggetti a cui è stata riconosciuta una percentuale di invalidità del 46% possono iscriversi nelle liste delle categorie protette (cd. collocamento mirato), previste dalla Legge n. 68/1999.

La misura consente di avere la priorità per le assunzioni sia in ambito privato sia pubblico e di ottenere una serie di benefici economici.

I datori di lavoro e le aziende che hanno più di 15 dipendenti devono assumere:

  • almeno un lavoratore disabile, se il numero di dipendenti è compreso tra 15 e 35;
  • non meno di 2 dipendenti disabili, se sono occupati dai 36 ai 50 dipendenti;
  • almeno il 7% di lavoratori con disabilità, se ci sono più di 50 dipendenti.

I disabili che hanno presentato anche richiesta per la Legge 104 e hanno ottenuto il riconoscimento della condizione di handicap, possono usufruire di varie agevolazioni fiscali e lavorative.

La Legge 104 con connotazione di gravità, ai sensi dell’art. 1, comma 3, consente di acquistare con l’IVA agevolata del 4%, sussidi tecnici e informatici e automobili, destinate al trasporto di persone non autosufficienti.

Se, invece, la Commissione medica ASL/INPS ha riconosciuto una condizione di handicap grave, ai sensi dell’art. 3, comma 3, della Legge 104 del 1992, si ha accesso alla fruizione dei permessi retribuiti dal lavoro e al congedo straordinario biennale. Entrambe le agevolazioni sono rivolte sia ai lavoratori dipendenti disabili sia ai loro caregivers.

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