L’Agenzia Dogane e Monopoli ha ripristinato l’obbligo di POS nelle tabaccherie. Stop all’esenzione ma sono previste agevolazioni.
Dal 26 giugno vige nuovamente l’obbligo di avere il POS per i commercianti nonché di dire “sì” ad ogni pagamento elettronico.
Esattamente un anno fa è iniziata la ribellione dei tabaccai contro il POS. Il 1° luglio 2022, infatti, sarebbe scattato l’obbligo che imponeva a tutti gli esercenti di accettare ogni tipo di pagamento elettronico, anche quello di due euro. La rabbia era comprensibile, le commissioni da pagare anche su prodotti già tassati come marche da bollo e sigarette sono troppo elevate.
L’obbligo è durato poche settimane poi è scattata l’esenzione. Tanto rumore per nulla, i tabaccai avevano vinto e da allora l’argomento è stato accantonato. C’è stato un cambio di Governo nel mezzo nonché le devastanti conseguenze della Guerra in Ucraina morali, sociali, economiche e geopolitiche. Non che adesso la situazione sia migliorata, la Banca Centrale Europea continuerà ad alzare i tassi di interesse continuando a mettere in atto uno sterminio autorizzato di tante famiglie che non hanno le possibilità economiche per stare dietro all’aumento del costo della vita né ai mutui variabili. In tutto questo, comunque, c’è stato il tempo di tornare sui propri passi e revocare l’esenzione.
Torna l’obbligo del POS in tabaccheria, il punto della situazione
La determinazione numero 355282 del 26 giugno 2023 contiene le nuove disposizioni sull’obbligo del POS nelle tabaccherie. Vige, dunque, l’obbligo di installare il POS e di permettere ai consumatori di pagare con strumenti elettronici anche i prodotti già tassati come marche da bollo, francobolli e sigarette. I tabaccai dovranno accettare carte di debito, di credito e prepagate senza possibilità di dire “no” o accampare scuse di malfunzionamento dell’apparecchio.
Gli inadempienti dovranno pagare delle sanzioni pari a 30 euro più il 4% del valore della transizione, proprio come prima dell’esenzione ora revocata. Ma l’Agenzia Dogane e Monopoli ha trovato una soluzione per cercare di non far adirare i tabaccai.
Parliamo del Bonus POS anche per gli esercenti che vendono sigarette, marche da bollo, francobolli, biglietti del gratta e vinci, tabacco e così via. La misura si rivolge a chi ha ricavi e compensi inferiori a 400 mila euro e consiste in un credito d’imposta del 30% sulle commissioni relative ai pagamenti elettronici. Si potrà portare in compensazione nel Modello F24 e si indicherà in dichiarazione dei redditi l’anno successivo al suo impiego.
Al momento questo è l’aiuto offerto ai tabaccai. Ricordiamo l’idea del taglio delle commissioni per le transizioni sotto i 30 euro che al momento non è ancora stata realizzata. La giustificazione è la presenza sul mercato di diverse tariffe flat indipendenti dal numero di transizioni effettuate nonché tariffe che rimborsano le commissioni dei micro pagamenti sotto i dieci euro.
Tutte queste soluzioni permettono di superare le criticità a detta dell’ADM. Scopriremo presto se questa è la verità in base alla reazione dei tabaccai alla revoca dell’esenzione.