Attualmente la salute dell’uomo è minacciata dalla massiccia quantità di cibi contaminati, anche all’origine, da sostanze tossiche di vario genere.
L’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, effettua periodicamente delle revisioni e stila dei report, essendo a conoscenza di quali sono i rischi dei contaminanti alimentari per la salute della popolazione.
Oltre al Covid, oggi gli esseri umani hanno a che fare con un altro nemico invisibile: una quantità incredibile di cibi contaminati da sostanze tossiche, genotossiche e cancerogene che finisce inesorabilmente e quotidianamente in tavola.
Cosa significa tutto ciò? Significa che quando andiamo al supermercato e acquistiamo – ad esempio – delle belle verdure fresche potremmo imbatterci in prodotti contaminati da pesticidi, diserbanti e sostanze chimiche.
O ancora, che carne, latte o formaggi siano contaminati da microplastiche o PBDE. Magari mangiamo costantemente – senza saperlo – alimenti che sviluppano Acrilammide durante i processi di cottura, sia industriali che casalinghi.
La lista dei rischi è lunga e dipende dalle tipologie di sostanze presenti ormai in tutta la catena alimentare. Ecco una sintesi dell’ultimo report stilato da EFSA.
Cibi contaminati, l’inquinamento è servito
Sappiamo che adottare un’alimentazione sana, varia, e secondo le indicazioni della dieta Mediterranea ci preserva da molte malattie.
Ormai però l’intero ambiente è compromesso ed è davvero difficile riuscire a ripulire tutto, o impedire che ciò che è stato diffuso negli anni passati inquini alimenti, aria e acqua.
Cosa succede infatti, se nonostante mangiamo alimenti sani, frutta e verdura tutti i giorni, questi sono contaminati da sostanze altamente tossiche? Succede che si vanifica ogni qualsivoglia buon intento. E purtroppo le conseguenze per la salute sono davvero gravi.
Dai monitoraggi EFSA non arrivano buone notizie. Alcuni dei contaminanti ambientali tenuti particolarmente sotto controllo sono i policlorobifenili (PCB), ma anche le diossine, i pesticidi e i ritardanti di fiamma (PBDE) e anche alcune tipologie di metalli pesanti, come il mercurio, il piombo e l’arsenico.
In Europa molte sostanze sono vietate da anni, ma ormai sono già disperse nell’ambiente a causa dell’uso negli anni passati. L’accumulo di oggetti che contengono – ad esempio – PBDE fa sì che gli effetti contaminanti persistano, e succederà ancora a lungo. Non è escluso che sostanze di questo genere siano già nella catena alimentare da molto tempo.
L’EFSA sta pensando di rivedere alcuni studi scientifici in merito alla pericolosità di sostanze usate in una miriade di oggetti comuni, come apparecchi elettronici e plastiche.
Si chiamano BFR e alcuni di essi sono già vietati, ma il problema è come nel caso dei PBDE: anche con oggetti del passato, le sostanze disperse nell’ambiente continuano ad accumularsi e finiscono nella catena alimentare. A volte “prediligono” alimenti di origine animale, come carne, latte, pesce e dunque anche i prodotti derivati.
Sappiamo che tutte le sostanze contaminanti possono avere nel tempo effetti molto negativi sulla salute umana: da quelli sull’apparato riproduttivo fino ai danni sul sistema nervoso, ma anche conseguenze in caso di passaggio nel feto da una madre, o ad un bambino durante l’allattamento. Inutile ricordare poi che forse l’aumento dei tumori o delle malattie cardiovascolari anche nei giovani potrebbe derivare da alimenti, acqua e aria non più salubri.
Forse nemmeno gli esperti sanno bene a che cosa andremo incontro se continuiamo ad assumere cibi colmi di sostanze invisibili ma altamente tossiche. Gli scenari che si prospettano sono davvero preoccupanti e la speranza è che ci siano sempre più controlli in tutte le fasi produttive, così che nelle nostre tavole finiscano alimenti davvero sani.