Attenzione al furto dei profili social con relative richieste di soldi: la comunicazione della Polizia Postale e consigli da sapere
Desta attenzione l’argomento legato al furto dei profili social, con successiva richiesta di denaro: ecco di che si tratta, cosa sapere, come funziona e come difendersi.
La tematica delle truffe da un punto di vista generale desta sempre grande attenzione, per quel che concerne le tante e diverse, purtroppo, modalità e strategie portate avanti dai malintenzionati.
I pericoli e i rischi, infatti, che si possono correre non mancano. Proprio per tale ragione è importante informarsi con costanza ed aggiornarsi per non cadere vittima delle trappole organizzate.
In questo specifico caso, la Polizia Postale pone l’attenzione sul discorso inerente il furto di profili social. Si tratta, viene spiegato, di un fenomeno molto diffuso che va a colpire non soltanto le aziende e personaggi noti. Bensì si lega anche a persone comuni di ogni età.
Per tale motivo, è importante saperne di più e approfondire, anche con i consigli indicati dal Commissariato di P.S. Online.
Furto di profili social e richiesta di denaro per il recupero: come funziona e i consigli per difendersi
Il Commissariato di P.S. Online, dunque, sul proprio portale, informa in merito alla tematica del furto dei profili social e delle relative richieste di soldi per il recupero dei profili stessi.
Il messaggio, si legge, che consente al malintenzionato di entrare in possesso di un profilo, viene inviato all’utente inconsapevole da parte di un contatto noto, andando così ad eludere la naturale diffidenza dell’utente della rete in merito a soggetti sconosciuti.
Dopo la violazione dell’account, si spiega, nell’immediato si verifica il cambio dell’email che è associato al profilo. Dopodiché, “una richiesta di denaro”.
Tale pagamento che si chiede per poter tornare ad aver possesso del proprio social e dei vari contenuti ad esso legati, può esser mandato manifestamente da parte dell’hacker, palesandosi.
Oppure, potrebbe anche legarsi invece ad una illecita simulazione di una comunicazione che proviene dall’assistenza del social oppure da un ufficio di polizia.
Come detto, la Polizia Postale propone anche degli utili consigli da seguire per difendersi. Anzitutto, la protezione dei propri profili social mediante l’attivazione dell’autenticazione a 2 fattori, ed evitare di sottovalutare gli avvisi in merito ad eventuali accessi non autorizzati.
Poi, di verificare, al momento della ricezione di un messaggio, la relativa autenticità, prima di fare clic su link allegati. Così come di non rispondere alle richieste dei dati oppure dei codici, pur se provenienti da contatti conosciuti, i quali potrebbero esser stati anch’essi violati.
Infine, si ricorda che nessun ufficio di polizia farà mai richiesta di pagamenti per ricevere assistenza.
Cambiando argomento ma restando in tema, attenzione alla crescita del fenomeno della frodi informatica.