La dichiarazione precompilata aiuta il contribuente nell’ottemperare l’obbligo annuale nei confronti del Fisco.
Dal 2 maggio 2023 è disponibile sul portale dell’Agenzia delle Entrate la dichiarazione dei redditi precompilata da inoltrare entro il 2 ottobre.
Il modello 730 precompilato è la dichiarazione dei redditi che l’AdE mette a disposizione del cittadino nel sito web ufficiale. Il contribuente accedendo alla propria area personale potrà sfruttare il servizio per presentare il documento telematicamente senza costi.
Nel modello l’Agenzia avrà già inserito tutti i dati in suo possesso. Basterà verificarli e apportare eventuali modifiche o aggiunte per completare la procedura. Dati anagrafici, reddituali, spese da detrarre, deduzioni, chi non è pratico può avere qualche difficoltà o non trovare risposta ad alcune domande. Siamo qui per sciogliere qualche dubbio. Ci soffermeremo sull’eventualità che il dichiarante commetta qualche errore nella compilazione oppure che invii il modello e si accorga solo successivamente di aver omesso un’informazione.
Informazioni sulla dichiarazione dei redditi precompilata
Sul portale dell’Agenzia delle Entrate ci sono numerose FAQ utilizzate dall’ente per dare una soluzione veloce e prativa ai problemi più comuni riscontrati dai contribuenti. Un primo dubbio riguarda il riscontro di un errore o l’aggiunta di un elemento (come un onere detraibile oppure un reddito) nel modello 730 già inviato tramite la piattaforma online.
Se il cittadino dovesse riscontrare un errore può annullare la dichiarazione precedente e inviare un nuovo modello 730 una sola volta entro il 20 giugno per il 730 e il modello Reddito correttivo del 730 ed entro il 26 giugno per il modello Redditi e i modelli RPF. Le date sono già passate. Significa che la strada da seguire è un’altra ossia
- presentare al CAF o professionista un 730 integrativo entro il 25 ottobre (se la dichiarazione è favorevole),
- trasmettere il modello Redditi correttivo telematicamente entro il 30 novembre o integrativo dopo il 30 novembre.
Il modello Redditi integrativo dovrà essere utilizzato sia per rettificare informazioni sia per inserire elementi mancanti, debiti o crediti corrisposti tramite F24 e rimborsati dall’AdE oppure riportati a credito in dichiarazione l’anno successivo.
Inviare questo documento non significa interrompere le operazioni di conguaglio del sostituto di imposta. Quest’ultimo, dunque, dovrà erogare i rimborsi o effettuare le trattenute indicate nel 730 già inviato. Dovessero esserci nuovi importi a debito o credito relativi alla dichiarazione integrativa riguarderebbero solamente i nuovi elementi inseriti. Solo se questi nuovi elementi dovessero comportare una riduzione notevole degli importi da corrispondere allora bisognerebbe procedere come indicato in caso di correzione di un errore.
Infine, l’invio di un modello Redditi integrativo non permette l’annullamento del 730 già inviato.