Modello 730 non liquidabile, paura tra i contribuenti: cosa sta accadendo

Modello 730 non liquidabile, la scritta sta spaventando tanti contribuenti che vedono sfumare il rimborso fiscale.

Se l’istanza viene definita “non liquidabile” non bisogna disperare. Il messaggio dell’Agenzia delle Entrate non è una sentenza.

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Modello 730, cosa fare se risulta non liquidabile – Informazioneoggi.it

Da diverse settimane i cittadini hanno iniziato a inoltrare all’Agenzia delle Entrate il modello 730 per la dichiarazione dei redditi. C’è tempo fino al 2 ottobre 2023 ma prima si procede con la presentazione prima si otterrà l’eventuale rimborso 730 ossia la somma di denaro che l’AdE erogherà risultando un credito per il contribuente.

Solitamente le tempistiche di erogazione sono un mese per i lavoratori e due mesi per i pensionati. Più alto sarà il valore del rimborso, però, più tempo si dovrà attendere (sopra i 4 mila euro anche fino a dicembre). La cifra spettante verrà erogata direttamente in busta paga oppure sul cedolino della pensione. La riceverà sul conto corrente, invece, il contribuente senza sostituto di imposta. Chi non dovesse riceverla nei tempi previsti potrebbe controllare la pratica dell’istanza accedendo all’Area personale del sito dell’Agenzia delle Entrate. Una volta nella sezione dedicata si potrà venire a conoscenza del fatto che l’esito del calcolo è stato “non liquidabile”. A cosa è dovuta tale decisione?

Cosa significa che il modello 730 non è liquidabile

Se si legge la dicitura “non liquidabile” con riferimento al proprio modello 730 significa che si dovranno inserire alcuni dati o integrarli. Nessuno spavento, dunque, per i contribuenti. Il problema è solo temporaneo e potrà essere risolto facilmente.

Rimborso 730 cosa fare se non arriva
Rimborso 730, quando non è liquidabile – Informazioneoggi.it

Oltre all’esito infausto, infatti, si potranno vedere quali sono i quadri (o il quadro) incompleti. Ad esempio si potrebbe leggere “Non liquidabile – compilare il quadro B”. In questo caso l’interessato saprà che per ricevere il rimborso dovrà integrare correttamente il quadro dedicato ai redditi dei fabbricati e altri dati.

Per procedere in tal senso basterà utilizzare la funzione di “Modifica 730” che l’Agenzia delle Entrate ha attivano lo scorso 11 maggio. Nella sezione si potrà modificare o integrare il 730 precompilato dovesse essere non corretto o incompleto per poi inviarlo. Risultando la modifica non si potrà approfittare dei vantaggi previsti sui controlli nel caso di invio senza cambiare alcun dato.

La compilazione è resa più semplice dalla funzionalità “Cerca i campi della dichiarazione”. Inserendo una o più parole si potranno individuare le caselle nelle quali inserire i dati della dichiarazione. Una volta apportate le modifiche e verificato nuovamente tutte le informazioni inserite allora si potrà procedere con l’invio e stampare la dichiarazione per conservarla anche in formato cartaceo.

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