Pensione invalidi: senza questo requisito contributivo, addio alla prestazione

Il nostro sistema previdenziale prevede dei benefici per l’accesso alla pensione per gli invalidi. Spettano a tutti oppure serve un’età contributiva?

I soggetti invalidi possono smettere di lavorare anche prima del compimento dei 67 anni di età, a seconda della tipologia e della gravità dell’invalidità.

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Gli invalidi hanno dei benefici pensionistici -InformazioneOggi.it

Molti strumenti pensionistici, infatti, richiedono il possesso di una specifica percentuale di invalidità. Allo stesso modo, sono richiesti determinati requisiti anagrafici e contributivi, a seconda della misura di prepensionamento.

Nello specifico, per il 2023, gli invalidi possono contare sui seguenti strumenti di flessibilità in uscita: pensione di invalidità, Quota 41 per lavoratori invalidi precoci, APE Sociale, Opzione Donna.

Scopriamo quali sono le singole condizioni richieste per tali misure di pensione anticipata.

Pensione di invalidità con invalidità specifica: a chi è rivolta?

La pensione di invalidità con invalidità specifica è una particolare forma di pensione di vecchiaia, accessibile a coloro che hanno 61 anni di età, se uomini, o 56 anni di età, se donne.

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In cosa consiste la pensione con invalidità specifica? – InformazioneOggi.it

L’invalidità specifica consiste nella ridotta capacità lavorativa di almeno l’80%, debitamente certificata dalla Commissione medica ASL/INPS.

Sono necessari, tuttavia, anche 20 anni di contributi versati e bisogna attendere una finestra di 12 mesi dalla data di maturazione di tutti i requisiti, richiesti.

Tale strumento di anticipo pensionistico, inoltre, non è rivolto a tutte le categorie di lavoratori, ma solo ai dipendenti del settore privato, iscritti all’AGO (l’Assicurazione Generale Obbligatoria dell’INPS) oppure ai Fondi sostitutivi della stessa. Non è, dunque, accessibile ai dipendenti del settore pubblico o ai lavoratori autonomi.

Quota 41: quale anzianità contributiva serve?

Quota 41 è una misura di pensione anticipata che non prescrive il possesso di un determinato requisito anagrafico, ma è riservato agli addetti ai lavori gravosi, agli invalidi al 74%, ai caregivers e ai disoccupati che hanno maturato 41 anni di contributi versati, dei quali almeno 35 anni effettivi, cioè non derivanti da contribuzione figurativa di disoccupazione o malattia.

La legge, inoltre, prevede che almeno un anno di contribuzione deve essere stato versato prima del compimento dei 19 anni.

Quota 41 spetta ai lavoratori dipendenti iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria e ai Fondi sostitutivi della stessa, alle Gestioni speciali dei lavoratori autonomi e alla Gestione separata. È, inoltre, prevista una finestra di decorrenza di 3 mesi.

APE Sociale: una straordinaria opportunità per alcune categorie di contribuenti

Hanno diritto all’APE Sociale coloro che possiedono un’invalidità di almeno il 74%, accertata da una Commissione ASL/INPS.

Sono, inoltre, necessari 63 anni di età e almeno 30 anni di anzianità contributiva. Per le donne, tuttavia, c’è uno sconto contributivo a seconda dei figli, entro un massimo di 2 anni.

L’APE Sociale è una misura che viene erogata fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia e ammonta alla cifra della pensione spettante al momento della presentazione della domanda. L’importo, però, non può superare i 1.500 euro al mese.

Possono accedere al beneficio gli iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria dei dipendenti, alle Gestioni speciali dei lavoratori autonomi, alla Gestione separata e ai fondi sostitutivi ed esclusivi dell’AGO.

Opzione Donna: quando le invalide possono accedere alla pensione anticipata?

Opzione Donna, infine, è riservata alle invalide almeno al 74% (oltre che alle caregivers da almeno 6 mesi e alle disoccupate o dipendenti da aziende in crisi) con 35 anni di contribuzione e 60 anni di età.

La pensione anticipata, però, è possibile anche a 59 anni, se si ha un figlio, oppure a 58 anni, se si hanno 2 i più figli.

In base a quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2023, tutti i presupposti di accesso alla misura devono essere maturati entro il 31 dicembre dell’anno precedente, dunque, entro il 31 dicembre 2022.

Per la decorrenza, bisogna attendere una finestra mobile di 12 mesi dalla data di maturazione dei requisiti, per le lavoratici dipendenti, o di 18 mesi, per le lavoratrici autonome.

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