Il rischio di infarto aumenta con uno scorretto stile di vita ma anche con l’avanzare dell’età. Alcuni scienziati però hanno fatto una scoperta sorprendente.
Sappiamo che alcune malattie, le abitudini di vita e persino il Covid possono aumentare i rischi di malattie cardiovascolari, e i casi negli ultimi ani sono quasi triplicati. Possiamo attuare molte strategie per contrastare il fenomeno, e da una recente scoperta è emersa un’ottima notizia.
L’arresto cardiaco, ma anche le altre tipologie di infiammazioni al cuore o i problemi cardiovascolari sono una conseguenza di molteplici fattori, che talvolta sono concomitanti.
Pensiamo alla condizione dell’ipertensione o all’ipercolesterolemia, ma anche a chi fuma sigarette e crea un danno alle arterie; oppure al diabete, all’obesità, alla sedentarietà, e persino allo stress. Sono tutte coinvolte nella sofferenza del cuore e dunque nell’innescare maggiori probabilità di infarto.
Possiamo adottare cambiamenti nello stile di vita e tutelarci con esami regolari per ovviare il più possibile, e oggi grazie ad una scoperta scientifica abbiamo un’arma in più. Ecco d cosa si tratta.
Rischio d’infarto diminuisce del 19% se assumi questa sostanza
Un interessante studio è stato effettuato da Rachel Neale che opera presso il QIMR Berghofer Medical Research Institute, Population Health Program, in Australia. I risultati dello stesso sono stati poi pubblicati sul British Medical Journal.
Sembra che soprattutto la popolazione over 60, se assume integratori alimentari a base di Vitamina D, abbia una “protezione” molto maggiore sugli eventi gravi a carico del cuore rispetto a chi non la assume.
Lo studio è stato svolto per molti anni, dal 2014 al 2020 e vi hanno partecipato più di 20 mila cittadini australiani, con un’età compresa tra i 60 e gli 84 anni. Il gruppo è stato suddiviso e un certo numero di soggetti ha assunto per 5 anni una dose di Vitamina D prestabilita, mentre l’altro gruppo solamente un placebo.
Per capire, dopo 5 anni, se vi fosse stata una differenza nell’insorgere di eventi cardiovascolari ma anche ictus e patologie alle coronarie, sono state esaminate le cartelle cliniche dei soggetti partecipanti.
- Durante questo tempo, 1.336 soggetti hanno avuto un evento cardiovascolare grave. Parliamo del 6,6% nel gruppo che aveva assunto il placebo e del 6% in quello che aveva assunto la vitamina D;
- i soggetti che avevano assunto la Vitamina D hanno avuto una percentuale inferiore del 9% di manifestare eventi gravi;
- il tasso di infarto è stato inferiore del 19%;
- il tasso di rivascolarizzazione coronarica è stato inferiore dell’11%;
- infine, non si sono notate differenze nei due gruppi per quanto riguarda il rischio di ictus.
Se ne evince che assumere Vitamina D può aiutare a ridurre i rischi di eventi gravi a carco del cuore, anche se naturalmente serviranno altri studi per confermare questa ipotesi.
(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)