La pensione è una prestazione previdenziale economica che spetta al termine dell’attività lavorativa in seguito a determinati requisiti.
In materia previdenziale c’è molta confusione da parte dei lavoratori desiderosi di andare in pensione dopo un lungo periodo di lavoro.
Per legge la pensione di vecchiaia (o pensione ordinaria) giunge al compimento dei 67 anni di età e di almeno 20 anni di contributi versati. Secondo la normativa l’età anagrafica rimarrà questa fino al 2026. Dopo tale data tornerà a salire. Infatti, forse non tutti sanno che la legge stabilisce un aumento dell’età anagrafica ogni due anni. Aumento che si basa sul cosiddetto monitoraggio sulla speranza di vita. Anche se nel 2020 durante la pandemia tale norma non è stata rispettata.
La pensione di vecchiaia e la pensione anticipata sono due prestazioni previdenziali diverse, anche se entrambi seguono le norme della Legge Fornero. Nello specifico, il riferimento normativo è il decreto legge 201/2011, articolo 24, comma 4 (pensione di vecchiaia) e comma 10 (pensione anticipata).
Pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi: al compimento dei 67 anni spetta un ricalcolo?
Come si sappiamo, alcune categorie di lavoratori e lavoratrici potranno richiedere la pensione anticipata anche prima dei 67 anni di età, purché siano in possesso di determinati requisiti.
Tuttavia, si tratta di assegni erogati durante il pensionamento anticipato che rappresentano un “accompagnamento” alla pensione di vecchiaia. Ciò significa che quando il lavoratore o la lavoratrice compirà i 67 anni l’assegno per il pensionamento anticipato sarà sospeso e verrà erogata la pensione di vecchiaia. Però, dovrà essere effettuato un ricalco dell’assegno poiché la somma percepita durante questo passaggio è inferiore all’assegno di pensione ordinaria di vecchiaia.
Questo succede, per esempio, con l’APE Sociale con Quota 103, che i lavoratori possono richiedere con 41 anni di contributi e 62 anni di età. In entrambi i casi, l’assegno erogato sarà valutato sulla base dei requisiti e al raggiungimento di quelli per la pensione di vecchiaia l’assegno sarà pieno. Attenzione, non sempre il passaggio dal pensionamento anticipato a quello di vecchiaia è automatico; infatti, in alcuni casi è necessario inviare domanda all’INPS.
Invece, la pensione anticipata ordinaria è la misura che lavoratori e lavoratrici possono fruire per uscire dal mondo del lavoro in anticipo rispetto al requisito anagrafico. Prevede, però, un numero di contributi più consistente:
- 41 anni e 10 mesi per le donne;
- 42 anni e 10 mesi per gli uomini.
In questo caso, il ricalcolo dell’assegno pensionistico non deve essere effettuato perché si tratta di una pensione anticipata già piena. Ovvero, la somma percepita resterà invariata anche quando si raggiungerà il requisito anagrafico della pensione di vecchiaia.