Invalidità civile: aumento assegno con la maggiorazione contributiva, come si calcola e chi la riceve

Ai lavoratori a cui è stata riconosciuta l’invalidità civile possono ottenete una maggiorazione contributiva. Ecco di cosa si tratta.

L’invalidità civile è il riconoscimento che riguarda le persone con menomazioni fisiche, intellettive e psichiche e con una incapacità lavorativa superiore a un terzo. La normativa di riferimento è la legge numero 118 del 30 marzo 1971.

Invalidità civile maggiorazione pensione
Invalidità civile e contribuzione: di cosa si tratta? (informazioneoggi.it)

In molti credono che l’invalidità sia legata al riconoscimento dello stato di handicap, ma non è così. Secondo l’articolo 3, comma 1 della legge numero 104 del 5 febbraio 1992 la persona handicappata è “colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa difficoltà di apprendimento, relazione o integrazione lavorativa tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione”.

I due riconoscimenti seguono procedure diverse anche se simili. Ad esempio, per entrambi è necessario l’accertamento davanti a una commissione medica oppure consentono di ottenere benefici. Spiegata questa differenza sarà utile sapere che i lavoratori invalidi civili o sordomuti possono ottenere una maggiorazione contributiva. Scopriamo di cosa si tratta e poi come si calcola.

Invalidità civile e maggiorazione contributiva: di cosa si tratta e come si calcola (con esempi pratici)

Come detto in precedenza, i lavoratori invalidi o sordomuti hanno diritto a due mesi di contributi aggiuntivi (fino a un massimo di 5 anni utili) per ogni anno di lavoro svolto. Questa maggiorazione aggiuntiva sarà utile al raggiungimento del diritto alla pensione di vecchiaia o anticipata.

Maggiorazione contributiva lavoratori invalidi
A chi spetta la maggiorazione contributiva e come si si calcola (informazioneoggi.it)

In realtà, il beneficio non spetta a tutti i lavoratori a cui è stata riconosciuta l’invalidità civile ma soltanto:

  • ai sordomuti affetti da sordità congenita o acquisita durante l’età evolutiva impedendo il normale apprendimento del linguaggio parlato;
  • agli invalidi con una percentuale di riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%;
  • agli invalidi di guerra, civili di guerra e invalidi per causa di servizio nel pubblico impiego.

Gli interessati, però, devono presentare una specifica domanda nel momento in cui accedono alla pensione oppure alla liquidazione del supplemento di pensione. Infatti, la maggiorazione contributiva non è un diritto automatico. Comunque, si tratta di un diritto utile al perfezionamento della domanda di pensionamento, purché le quote di pensione siano calcolate con il sistema retributivo.

Esempi pratici

Poniamo il caso di un lavoratore invalido al 75% che ha lavorato 6 anni in queste condizioni. Al momento della pensione potrebbe presentare anche la domanda per ricevere un altro anno di contributi in base al seguente calcolo: 2 mesi all’anno, 12 mesi di contributi per 6 anni di lavoro. Nel caso in cui avesse lavorato 30 anni, potrà richiedere 5 anni di contributi aggiuntivi (limite massimo) in base a quest’altro calcolo: 2 mesi all’anno, 60 mesi di contributi per 30 anni di lavoro.

Invece, qualora i periodi lavorati siano inferiori all’anno il calcolo si baserà su una maggiorazione di 1/6 per ogni settimana di lavoro svolto.

In pratica, per ottenere la contribuzione aggiuntiva è importante che il lavoratore con invalidità civile abbia effettivamente prestato attività lavorativa presso una pubblica amministrazione o nel settore privato.

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