In alcuni casi di rimborso del Modello 730 l’Agenzia delle Entrate può predisporre accertamenti preventivi. Qual contribuenti sono coinvolti?
Nelle ipotesi di invio del Modello 730 con esito a rimborso e con modifiche rispetto al precompilato, l’Agenzia delle Entrate può avviare delle indagini.
Questo si verifica se il valore del rimborso supera i 4 mila euro oppure se ci sono delle discrepanze con quanto riscontrato dall’Ente.
I controlli preventivi possono essere compiuti automaticamente oppure tramite accertamento della certificazione allegata, entro 4 mesi dalla data di invio della Dichiarazione dei Redditi.
Analizziamo, nel dettaglio, quali sono gli elementi che incidono sul rimborso e che potrebbero far scattare le verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Rimborso Modello 730/2023: cosa sono gli elementi di incoerenza e che impatto hanno?
Per quanto riguarda le ipotesi di controllo per la presenza di elementi di incoerenza nel Modello 730 presentato, bisogna far riferimento al Provvedimento n. 203543/2023 del 9 giugno 2023.
In esso si precisa che gli elementi di incoerenza riguardano le Dichiarazioni inoltrate con modifiche rispetto alle precompilate e sono relativi al calcolo del reddito oppure dell’imposta da versare.
L’incoerenza, poi, riguarda anche le ipotesi di riscontro di dati discordanti rispetto a quelli inviati da Enti esterni o a quelli risultanti dalle Certificazioni uniche.
Infine, un altro elemento di incoerenza che fa scattare i controlli sui rimborsi del Modello 730 è l’esistenza di condizioni di rischio derivanti da violazioni compiute negli anni precedenti.
All’esito dei controlli, il rimborso spettante viene accreditato dall’Agenzia delle Entrate entro 6 mesi dalla scadenza del termine fissato per la presentazione della Dichiarazione dei Redditi, oppure della data per l’invio, se è successiva.
Tutte le date per i rimborsi
Il rimborso del Modello 730 viene pagato a seconda della data di presentazione della Dichiarazione dei Redditi; prima si invia la documentazione, quindi, prima si ottiene il rimborso IRPEF.
Di norma, l’accredito avviene con lo stipendio di luglio, in caso di presentazione effettuata entro il 31 maggio, mentre per i pensionati il pagamento avviene dopo un ulteriore mese.
Nel mese di luglio, dunque, sono stati disposti i primi rimborsi a favore dei lavoratori dipendenti che hanno inviato la Dichiarazione entro maggio.
In particolare, il prospetto di liquidazione è fornito dal sostituto d’imposta entro tali termini:
- 15 giugno per le Dichiarazioni inoltrate entro il 31 maggio;
- 29 giugno per le Dichiarazioni presentate dal 1° al 20 giugno;
- 23 luglio per quelle inviate dal 21 giugno al 15 luglio;
- 15 settembre per le Dichiarazioni presentate dal 16 luglio al 31 agosto;
- 30 settembre per quelle inviate dal 1° al 30 settembre.