In tema “pensioni” è possibile ipotizzare brutte sorprese per tanti lavoratori che dovranno continuare a lavorare nel 2024.
La Riforma delle Pensioni non arriverà prima del 2026. Significa che molti lavoratori dovranno ritardare il momento del pensionamento.
Le risorse per attuare una Riforma delle Pensioni in tempi brevi non ci sono. Significa che poco cambierà nel corso dei prossimi mesi e che la situazione invece che migliorare potrebbe peggiorare. Per impedire che tanti lavoratori debbano ritardare l’atteso momento del pensionamento sarà necessario che il Governo opti per le proroghe di misure ad oggi attive o ne inventi di nuove.
Il progetto di Quota 41 per tutti non è al momento fattibile. I lavoratori dovranno arrendersi a questa idea. Il problema è che la Fornero rimane un incubo che avanza data l’imminente scadenza di Quota 103, dell’APE Sociale e di Opzione Donna. Possibile che 67 anni di età e venti di contributi saranno l’unico traguardo nel 2024 insieme alle strutturali pensione per i precoci e pensione anticipata ordinaria?
Pensioni, cosa accadrà nel 2024 secondo le previsioni attuali
Chi vanta una lunga carriera contributiva potrebbe non riuscire ad andare in pensione nel 2024. Non essendoci Quota 41 per tutti, infatti, la possibilità di pensionamento è limitata a pochi lavoratori. Parliamo di chi ha versato almeno un anno di contributi prima del compimento dei 19 anni e appartiene ad una delle categorie dell’APE Sociale.
Avere 41 anni di contributi non conta se non si rispettano gli altri requisiti. Basterebbero compiendo i 62 anni di età – Quota 103 – ma tale ipotesi è valida unicamente per chi soddisferà i requisiti entro il 31 dicembre 2023. Quota 103, infatti, ha la scadenza e se non dovesse essere prorogata chi si trova a maturare 41 anni di contributi nel 2024 e a compiere 62 anni il prossimo anno sarà fuori dal pensionamento.
Sono i nati nel 1963, dunque, ad essere penalizzati maggiormente dalla fase di stallo della Riforma delle Pensioni. Non di meno i lavoratori nati negli anni successivi. E non dimentichiamo che anche Opzione Donna e l’APE Sociale sono in bilico. La misura dedicata alle lavoratrici potrebbe essere ulteriormente modificata se non eliminata del tutto ad anno nuovo. Più probabile, invece, una proroga dell’APE sociale essendo riservata a cittadini fragili come gli invalidi al 74%, ai disoccupati, ai caregiver e agli addetti alle mansioni gravose.
Poche categorie, dunque, per il pensionamento a 63 anni con 30 o 36 anni di contributi. In alternativa chi ha oggi 40 anni di contributi dovrà attendere altri due anni e dieci mesi per andare in pensione anticipata ordinaria (un anno in meno per le donne). Significa saltare il 2024 e attendere il 2025/2026 per lasciare il lavoro.
Per conoscere il proprio futuro, dunque, bisogna attendere la Legge di Bilancio 2024 e, successivamente, le direttive che saranno stabilite quando, finalmente, la Riforma delle Pensioni verrà attuata.