Assegno di Inclusione: spetta a tutti? Queste categorie potrebbero essere escluse

L’Assegno di Inclusione è destinato solo ai nuclei familiari svantaggiati, in possesso di specifici requisiti. Ecco chi può farne richiesta.

L’Assegno di Inclusione, dal prossimo anno, sostituirà il Reddito di Cittadinanza.

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A chi spetta l’Assegno di Inclusione? – InformazioneOggi.it

Sarà destinato, sicuramente, ai soggetti disabili, affetti da un’invalidità pari o superiore al 67%.

Potranno beneficiarne, inoltre, i nuclei con minori e quelli con over 60.

Tutti gli altri soggetti, invece, pur in possesso dei requisiti patrimoniali e reddituali, rientreranno nella categoria degli “occupabili” e dovranno terminare un percorso di inserimento lavorativo.

Tale principio si applicherà anche a coloro che appartengono ad un nucleo in cui ci sono possibili beneficiari dell’Assegno. Senza il completamento del percorso personale di inserimento lavorativo, infatti, il nucleo familiare può perdere il diritto al sussidio.

Ma chi sono gli individui che sono esclusi dall’erogazione? Analizziamo la normativa e scopriamolo.

Assegno di Inclusione: quali sono le ipotesi in cui non spetta?

Si può perdere il diritto all’Assegno di Inclusione per mancanza di presupposti di cittadinanza, residenza e soggiorno, di requisiti oggettivi, economici, patrimoniali e lavorativi.

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L’Assegno si perde in alcuni casi – InformazioneOggi.it

Per quanto riguarda il primo gruppo di requisiti, per ottenere l’agevolazione è necessario essere cittadino europeo o un suo familiare, munito di regolare permesso di soggiorno oppure beneficiare dell’asilo politico o della protezione sussidiaria).

Non si ha diritto all’Assegno, inoltre, se non si risiede in Italia da almeno 5 anni, dei quali 2 continuativi.

In relazione alla mancanza dei presupposti oggettivi, invece, non possono ricevere il sussidio coloro che sono sottoposti a misure cautelari o a misure di prevenzione oppure che appartengono ad un nucleo familiare in cui un soggetto sia sottoposto a tali misure.

L’Assegno, poi, non spetta a chi è destinatario di sentenze definitive di condanna emesse meno di 10 anni prima della richiesta.

Esclusione per assenza dei requisiti economici e patrimoniali

Non possono beneficiare dell’Assegno di Inclusione i nuclei familiari che possiedono un ISEE maggiore di 9.360 euro e un reddito familiare maggiore di 6 mila euro annui, moltiplicato per il relativo parametro della scala di equivalenza.

Per i nuclei composti da tutti over 67 oppure da over 67 e disabili gravi, il reddito non deve essere superiore a 7.560 euro all’anno.

Il sussidio è escluso se anche solo uno dei membri della famiglia ha:

  • un patrimonio immobiliare (ad esclusione della casa di abitazione, che deve avere un valore non superiore a 150 mila euro) maggiore di 30 mila euro;
  • un patrimonio mobiliare maggiore di 6 mila euro. Tale soglia, tuttavia, è aumentata di 2 mila euro per ciascun membro successivo al primo e fino a 10 mila euro e di ulteriori mille euro per ciascun minorenne successivo al secondo. C’è, poi, un aumento di 5 mila euro per ogni membro disabile e di 7.500 euro per ciascun membro disabile grave o non autosufficiente;
  • autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati nei 36 mesi precedenti la richiesta;
  • navi e imbarcazioni da diporto e gli aeromobili.

Ulteriori cause di perdita dell’Assegno di Inclusione

L’Assegno, infine, non spetta se nel nucleo familiare c’è un componente disoccupato in seguito a dimissioni volontarie, per i 12 mesi successivi alla data delle dimissioni.

I titolari della prestazione che hanno tra i 18 e i 29 anni di età e che non hanno ultimato gli studi dell’obbligo, devono frequentare dei percorsi di istruzione per gli adulti di primo livello.

In caso contrario, decade il diritto al sussidio economico e l’Assegno non potrà più essere erogato.

Gli adempimenti necessari per i beneficiari

Chi intende usufruire dell’Assegno di Inclusione deve possedere tutti i requisiti stabiliti dalla legge al momento dell’inoltro della domanda.

Per tale ragione, i titolari devono comunicare tutte le eventuali variazioni relative ai presupposti per accedere al sussidio, entro 15 giorni dall’evento che ha determinato le modifiche.

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