Quando è estremo, il caldo fa venire l’Ictus? La risposta è purtroppo sì, perché aumentano le condizioni di rischio. Cosa dicono gli esperti.
Le temperature sempre più alte ad ogni stagione estiva ci espongono a diversi rischi per la salute. Oggi sappiamo che può insorgere anche un ictus.
I giorni in cui fa molto caldo, soprattutto se viviamo in città, sono difficilmente sopportabili: soprattutto se dopo gli oltre 40 gradi di giorno non si riesce a dormire la notte, perché l’umidità è altissima.
Negli anni siamo stati abituati ad auto-tutelarci sugli effetti dannosi del caldo sull’organismo.
I colpi di calore sono solamente una delle conseguenze di un’esposizione prolungata alle alte temperature, ma purtroppo non è l’unico. Ecco l’avvertimento degli esperti.
Il caldo fa venire l’Ictus, attenzione ai sintomi e cosa fare se succede
C’è una linea non troppo sottile che divide la condizione di caldo opprimente e disagevole dalle conseguenze di un surriscaldamento eccessivo del corpo.
Tutti abbiamo sicuramente sperimentato le sensazioni dovute al caldo: debolezza, sudore, sete e generale senso di affaticamento. Quando abbiamo un colpo di calore, però, le cose cambiano: se la temperatura corporea supera i 40 gradi, si innescano meccanismi di difesa, ma se non agiamo in fretta possiamo subire danni, anche cerebrali.
Secondo gli esperti, l’organismo nel tentativo di abbassare la temperatura riduce l’afflusso di sangue e al contempo si può manifestare un aumento della viscosità dello stesso. Si tratta di fattori di rischio (anche) per l’avvio di un Ictus.
Come sappiamo, infatti, questo evento grave accade per diversi motivi, ma va a causare i medesimi danni: un’occlusione di arterie cerebrali o emorragia cerebrale. Le cellule che muoiono a causa di questo shock causano di conseguenza diversi problemi, più o meno gravi e talvolta anche fatali.
Il caldo, dunque, è considerato un fattore di rischio per l’Ictus, così come tutti gli altri ovvero obesità, uso di droghe, età avanzata, fumo, e problemi cardiovascolari patologici.
È dunque opportuno essere consapevoli che un colpo di calore, unito a fattori di predisposizione e magari ad uno sforzo fisico eccessivo può innescare un ictus ischemico o emorragico.
Alcuni sintomi sono da conoscere e da interpretare nel modo corretto, perché in caso di ictus rimane fondamentale la cura tempestiva. Imparare a distinguere l’inizio di un ictus da un colpo di calore è molto importante e gli esperti consigliano di chiamare il 118 se avvertiamo i seguenti.
Forte mal di testa, confusione mentale e/o vertigini, perdita di sensibilità agli arti o una specie di “paralisi” che fa storcere la bocca, e la difficoltà a esprimere le parole in modo corretto e sensato.
(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)