Le ferie sono un diritto irrinunciabile dei lavoratori dipendenti e la legge prevede severe sanzioni per i datori che le negano.
Le ferie sono delle giornate di riposo dal lavoro stabilite e tutelate dal codice civile, all’art. 2109, e dalla Costituzione, all’art. 36, comma 3.
Lo scopo è preservare l’integrità psico fisica del lavoratore e consentirgli di riposare e dedicarsi alla vita privata e sociale.
Quanti giorni di riposo spettano all’anno ed in che modo vanno utilizzati? Vediamo cosa stabilisce la normativa.
Ferie: come maturano e come si calcolano?
I lavoratori hanno diritto a un periodo di ferie annuali retribuite di almeno 4 settimane.
In particolare, tali giorni di riposo vanno sfruttati in maniera consecutiva per 2 settimane, durante l’anno di maturazione e le restanti 2 settimane nei 18 mesi successivi alla data di maturazione. Le ultime due settimane possono essere godute anche in maniera frazionata.
Le quattro settimane di ferie, tuttavia, non possono essere monetizzate e sostituite con un’indennità per ferie non godute, a meno che non si estingue il rapporto di lavoro.
Come si calcolano i giorni di ferie? Per i dipendenti a tempo pieno e indeterminato, i giorni di riposo sono quelli sanciti dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per ciascun anno lavorativo.
Per i dipendenti con contratto a tempo determinato, invece, si determinano con il cd. sistema a ratei mensili. Nel dettaglio:
- si divide la quantità di giorni di ferie annuali stabilite dal contratto collettivo per 12 mesi e si ottiene il rateo;
- si moltiplica, dunque, il rateo per l’ammontare di mesi lavorati, ottenendo il numero di ferie a disposizione.
Nell’ipotesi di lavoro part-time o a tempo parziale, spetta lo stesso ammontare di giorni di riposo ma si calcolano in maniera proporzionale all’orario di lavoro o alle giornate settimanali di lavoro sancire da contatto.
“Se rinunci al riposo estivo guadagni 50 euro in più al giorno”: il caso
A Modena è diventata virale una vicenda che ha suscitato profonda indignazione, perché denuncia le condizioni precarie di alcuni posti di lavoro.
La cooperativa sociale Gulliver, per sopperire a problemi di carenza di personale e, per ovviare alle esigenze organizzative, ha deciso di avanzare una precisa proposta ai suoi dipendenti.
Ha inviato ai lavoratori una lettera recante un invito alquanto singolare. Cinquanta euro in più al giorno in busta paga, nel caso di rinuncia alle ferie nei mesi di luglio e agosto, con successiva ricalendarizzazione del periodo di riposo.
I sindacati erano, ovviamente, all’oscuro dell’iniziativa e proprio da CGIL, CISL e UIL arriva la condanna nei confronti della cooperativa.
Le tre sigle confederali hanno dichiarato di aver segnalato la cooperativa per comportamento antisindacale, chiedendo, allo stesso tempo, il ritiro della proposta e la convocazione di un tavolo di confronto tra le parti.
La società, a sua volta, ha specificato che l’iniziativa è dovuta ad una forte carenza di personale durante il periodo estivo e all’esigenza di assicurare il corretto funzionamento dei servizi normalmente offerti.
Per i sindacati, tuttavia, la rinuncia alle ferie per la cifra irrisoria di 50 euro è un fatto grave e ingiustificabile.