L’Agenzia delle Entrate sta inviando un avviso di pagamento a molti contribuenti che hanno debiti con il Fisco. A cosa servono queste comunicazioni?
Nelle ultime settimane, molti contribuenti hanno ricevuto delle lettere da parte dell’Agenzia delle Entrate, contenete un avviso di pagamento per i debitori.
Queste comunicazioni non sono legate alla rottamazione, perché con la nuova proroga della scadenza, l’Ente di riscossione potrà rispondere agli interessati fino ad ottobre.
Gli avvisi relativi alle cartelle esattoriali che sono stati recapitati in questi giorni, invece, hanno un diverso contenuto.
Tra i contribuenti, tuttavia, potrebbero nascere malintesi e preoccupazioni. Facciamo il punto della situazione e scopriamo qual è lo scopo dei messaggi dell’Agenzia delle Entrate.
Messaggi dell’Agenzia delle Entrate relative alle cartelle esattoriali: a cosa si riferiscono?
Molti contribuenti che avevano dei debiti con il Fisco hanno deciso di aderire alla Rottamazione quater, i cui termini sono scaduti lo scorso 30 giugno.
A beneficiare della manovra saranno le cartelle esattoriali di importo superiore a mille euro, risalenti a non prima del 2015 e i debiti affidati all’Agente di riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022.
Per gli importi non rientranti nella Rottamazione, l’Agenzia delle Entrate potrà inviare nuove cartelle esattoriali. Ed è proprio quello che sta accadendo.
Debiti con il Fisco: quando sono esclusi dalla Rottamazione?
L’Ente di riscossione sta mandando delle comunicazioni a moltissimi contribuenti debitori. Nella maggior parte delle ipotesi, si tratta di avvisi che riguardano debiti non rientranti nella Rottamazione.
In particolare, nel mirino dell’Agenzia delle Entrate sono finiti i debiti pendenti tra la seconda metà del 2022 e i primi mesi del 2023.
Questi debitori non hanno scelta; non potendo partecipare alla campagna di saldo e stralcio o di sanatoria, possono soltanto o pagare subire le cartelle esattoriali oppure presentare richiesta di rateizzazione ordinaria all’Ente di riscossione.
Per capire se l’importo segnalato è realmente dovuto, è opportuno verificare sempre la natura del debito, la data di emissione della cartella esattoriale e quella in cui è stata affidata al concessionario.
Gli elementi più rilevanti sono il numero della cartella, l’Ente creditore, la data di maturazione del debito e quella di notifica della cartella di pagamento.
Se, infatti, la notifica è precedente al 30 giugno 2022, l’Agenzia delle Entrate ha commesso un errore perché non ha inserito il debito tra quelli oggetto di Rottamazione.
Sono, però, escluse le cartelle relative a debiti che, per natura, presentano l’IVA per importazioni o aiuti di Stato che sono stati ingiustamente percepiti.
Un altro esempio di cartelle valide anche se anteriori al 30 giugno 2022 sono quelle riguardanti le sanzioni pecuniarie derivanti da condanne penali.
Queste categorie di debito non consentono la sanatoria tramite la Rottamazione quater.