I BTP sono i titoli di Stato con gli interessi più alti e strumenti ideali per far fruttare i risparmi e salvare il capitale.
In questo momento di crisi economica sono molte le persone che stanno utilizzando strumenti alternativi per preservare il proprio capitale dall’inflazione.
Sono molti gli investitori che cercano BTP per garantirsi una rendita senza però tanti rischi. Però, chi investe da tempo sa che quando il rischio è basso, anche i rendimenti sono bassi. Tuttavia, l’inflazione galoppante e i tassi di interesse alti, possono modificare i rendimenti, salvare il capitale e far fruttare i risparmi.
Ecco quale BTP garantisce una cedola del 7,25% per 3 anni
La rendita di un BTP non sempre si deve associare a investimenti ad alto rischio. Si tratta, in poche parole, della cedola che i titoli staccano in determinati periodi e che sono noti già al momento dell’asta. Inoltre, l’ammontare della cedola e quindi della rendita è indicato sullo stesso BTP ed è stabile fino alla scadenza.
Per trovare i BTP con cedola alta bisogna consultare la quotazione sul mercato secondario di Borsa Italiana. Tuttavia, la rendita è un concetto che va oltre la cedola dei BTP. Infatti, per costruire una rendita ottimale è necessario diversificare il portafoglio finanziario.
Un investitore quando deve scegliere un BTP si orienta verso quelli di breve durata; infatti, spesso la scelta cade su titoli con scadenza compresa tra i 3 e i 7 anni.
Attualmente, però, il Tesoro non ha emesso BTP con cui costruire una rendita molto e quindi non resta che cercare nelle aste passate dove è possibile trovare BTP davvero interessanti. Come, per esempio, il BTP IT0001086567 scadenza 1° novembre 2026 con cedola/rendita al 7,25%. Si tratta di un titolo di Stato vecchissimo: infatti, la sua emissione è il 1° novembre 1996, con data dello stacco della prima cedola il 1° maggio 1997.
Questo titolo è attualmente quotato sopra la pari: oltre 110. Il picco lo ha raggiunto a marzo 2015: sopra i 165 punti. Però, con una quotazione così alta per comprare 10mila euro di capitale nominale servono oltre 11mila euro. A questo punto il rendimento scende e diventa a scadenza del 2,97%.
Insomma, l’investitore dovrebbe scegliere tra una rendita attuale bella ricca data, però, da BTP molto vecchi oppure una ricca rendita finale a scadenza cercando tra i titoli di Stato più nuovi. Ovviamente, l’investitore ha facoltà di scegliere entrambe le soluzioni.