I lavoratori nati nel 1960 possono andare in pensione entro il 2023 ma solo a condizione che soddisfino precisi requisiti.
Tra gli scivoli del sistema pensionistico italiano uno solo permette il pensionamento a 63 anni ed è riservato ad alcune categorie di cittadini.
Andare in pensione in anticipo rispetto ai 67 anni della pensione di vecchiaia è desiderio comune di tanti lavoratori. Specialmente chi svolge mansioni pesanti sia dal punto di vista psicologico che fisico sente l’irrefrenabile voglia di potersi dedicare il prima possibile al meritato riposo.
Le vie di uscita anticipata non sono molte e soprattutto presentano dei paletti molto stringenti. Citiamo la pensione anticipata ordinaria che si raggiunge con 42 anni e dieci mesi di contributi (un anno in meno per le donne) e Quota 103 che prevede il pensionamento a 62 anni con 41 anni di contributi maturati. Vediamo come gli anni di contribuzione richiesta siano molti. Non tutti i cittadini possono vantare una carriera lunga e continuativa. Quale via c’è per chi ha 30 o 36 anni di contributi al massimo e compirà 63 anni entro il 31 dicembre 2023?
In pensione nel 2023 per i nati nel 1960 ma solo a queste condizioni
Il 31 dicembre scadrà la misura che permette ai nati nel 1960 di andare in pensione durante l’anno in corso. Parliamo dell’APE sociale, non una vera e propria pensione ma un trattamento che accompagnerà i cittadini fino alla maturazione dei requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia (67 anni di età e 20 di contributi).
Grazie all’APE sarà possibile lasciare il lavoro a 63 anni con 30 o 36 anni di contributi a seconda della categoria di appartenenza. Lo scivolo, infatti, non è dedicato a tutti i lavoratori ma solo
- agli invalidi con percentuale riconosciuta minima del 74%,
- ai caregiver che assistono un familiare con disabilità da almeno sei mesi,
- ai disoccupati che hanno perso il lavoro involontariamente,
- agli addetti alle mansioni gravose (36 anni di contributi, solo 32 per edili e ceramisti).
L’APE Sociale prevede che l‘importo della pensione non possa superare i 1.500 euro al mese con il ricalcolo che verrà effettuato al compimento dei 67 anni. Non concede la tredicesima. Se si è addetti a lavori gravosi, poi occorrerà soddisfare altri requisiti ossia aver svolto tali mansioni per sei degli ultimi sette anni di carriera oppure sette anni degli ultimi dieci.
Soddisfacendo tutte le condizioni citate, i lavoratori potranno andare in pensione con l’APE Sociale nel 2023. Ribadiamo che i requisiti anagrafici e contributivi dovranno essere raggiunti entro il 31 dicembre 2023. Ipotesi plausibile è che la misura verrà prorogata anche nel 2024 ma al momento non c’è alcune certezza. In più, lo scivolo non prevede la cristallizzazione del diritto come Opzione Donna o Quota 103. Significa che si potrà andare in pensione solo nel 2023 maturando i requisiti nell’anno in corso.