Il prezzo del pellet ha di recente registrato un importante cambiamento e sono in molti a chiedersi quale sia opportuno acquistare. Ecco come fare.
Valido alleato contro il freddo invernale, sono già in molti ad iniziare ad acquistare il pellet in vista della prossima stagione. Ecco come riconoscere quello di qualità e cosa sta succedendo al prezzo.
L’ultimo periodo non è stato di certo idilliaco. A segnare pesantemente sulle nostre esistenze diversi fattori, come l’aumento dei prezzi. Quest’ultimo, d’altronde, riduce il potere di acquisto delle persone costringendole a tagliare diverse spese.
Vi sono alcuni acquisti, però, che non possono essere assolutamente tagliati. Ne è un chiaro esempio il pellet che, complice il prezzo al ribasso, vede sempre più famiglie correre ad acquistarlo. Ecco come individuare quello di qualità e spendere il proprio denaro in modo giusto.
Pellet, ennesima variazione di prezzo, quale acquistare: cosa c’è da sapere
Dopo un periodo all’insegna del costante aumento del prezzo del pellet, giungo finalmente buone notizie. Al momento, infatti, si registra una diminuzione del prezzo non indifferente, pari ad oltre il 40% del prezzo. Stando alle ultime stime in merito, infatti, il prezzo medio applicato ultimamente nel nostro Paese è pari a 6,19 euro al sacco. Un ribasso non indifferente, considerano che solamente a gennaio 2023 il prezzo medio era pari a 9,31 euro.
A favorire questo ribasso del prezzo ha contribuito innanzitutto il taglio dell’Iva, passato dal 22% a quota 10%. Tale provvedimento, è bene ricordare, riguarda solo l’anno in corso. A partire dal prossimo anno, salvo ulteriori interventi, potrebbe risalire. Tuttavia non dovrebbe raggiungere i livelli dell’anno passato. In ogni caso, come ribadito dall’Associazione italiana energie agro forestali, è l’estate il periodo giusto dell’anno per acquistare il pellet a prezzi più bassi.
Ma come scegliere il pellet di qualità ? Ebbene, in tal senso si consiglia innanzitutto di leggere bene la scheda tecnica del prodotto, prestando attenzione al residuo di ceneri che deve essere preferibilmente inferiore all’1%. I quantitativi di cloro dovrebbero aggirarsi attorno allo 0,02, mentre lo zolfo dovrebbe essere inferiore allo 0,01%.
In presenza di questi requisiti si tratta di pellet in grado di garantire un buon rapporto tra consumo e resa energetica. Il tutto evitando di dover fare i conti con un pesante accumulo di residui. Ma non solo, non ci devono essere additivi e non bisogna sottovalutare l’umidità . Più il pellet è umido, infatti, minore sarà il potere calorifico.